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Normative

Errore nella causale del bonifico per la ristrutturazione: perdo il bonus? Il Fisco interviene subito

L’AdE ha spiegato cosa succede se si commette un errore nella compilazione della causale del bonifico per il bonus ristrutturazione.

La paura del contribuente che si aspetta di poter godere della detrazione è che l’errore possa comportare la perdita del diritto a usufruire del bonus previsto per i lavori di recupero del patrimonio edilizio (così come prescritto dall’articolo 16-bis del TUIR). Uno dei requisiti basilari per poter ottenere il bonus ristrutturazione, che oggi consente di detrarre il 50% sugli interventi di recupero strutturale, ammodernamento degli ambienti e aggiornamento energetico dell’immobile, è il cosiddetto bonifico parlante.

Si tratta di un bonifico specificamente usato (e quindi richiesto) per pagare spese su cui poi poter godere di agevolazioni fiscali, come appunto quelle per le ristrutturazioni edilizie. A differenza del bonifico classico, il bonifico parlante deve contenere informazioni precise e dettagliate nella causale. Bisogna insomma che indichi il codice fiscale del beneficiario della detrazione, la partita IVA del destinatario del pagamento (per esempio l’impresa edile) e la dicitura specifica che indica il tipo di bonus a cui si vuole accedere.

Tale strumento è fondamentale allo Stato per tracciare in modo chiaro le spese per le agevolazioni fiscali. Tramite i bonifici parlanti, l’Agenzia delle Entrate può verificare senza troppe difficoltà la legittimità delle richieste di detrazione. Ma l’uso del bonifico parlante non permette sempre di evitare la presenza di un errore nella compilazione della causale. Ed è così che un piccolo sbaglio potrebbe bloccare la richiesta dell’incentivo e quindi la detrazione.

Perdita del bonus ristrutturazione dopo un errore nella causale del bonifico

Secondo l’Agenzia delle Entrate, se nel bonifico dedicato è stato riportato, per errore materiale, il riferimento normativo a un bonus diverso da quello cui si vuole accedere (per esempio quello della detrazione per la riqualificazione energetica (l’ecobonus introdotto dalla legge 296/2006), anziché quello previsto per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio (il bonus ristrutturazione), l’agevolazione può comunque essere riconosciuta. E pure senza necessità di ulteriori adempimenti da parte del contribuente.

Bonifico per detrazione bonus ristrutturazione – designmag.it

L’importante è che siano rispettate tutte le altre condizioni indicate dalla norma per il riconoscimento dell’agevolazione. In definitiva, l’errore nella causale del bonifico per la ristrutturazione edilizia non fa necessariamente perdere il diritto al bonus. L’Agenzia delle Entrate ha infatti chiarito che, purché siano rispettate tutte le altre condizioni previste dalla normativa, l’errore nella causale non comporta un problema così rilevante. A ogni modo, è importante correggere l’errore il prima possibile per evitare possibili complicazioni da parte della banca o della Posta, che saranno chiamate ad applicare l’11% sulla ritenuta d’acconto.

Attualmente, il bonus ristrutturazione consente una detrazione fiscale del 50% sulle spese sostenute per lavori edilizi, con un tetto massimo di 96.000 euro per unità immobiliare. Ma dal primo gennaio la detrazione possibile scende al 36%. A meno che il Governo non intervenga non nuove misure (che non sembrano nell’aria)

Giuseppe F.

Napoletano che vive e lavora a Roma ma tifa Inter. Scrivo per professione e diletto. Ho collaborato con varie riviste culturali e siti online, corretto bozze ed editato o riscritto libri. Mi piacciono la filosofia medievale, i film horror anni ’70 italiani e la musica krautrock. Idolo calcistico: Ivan Zamorano.

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