L’Agenzia delle Entrate ha riconosciuto il diritto alle detrazioni fiscali anche nell’ipotesi di decesso del familiare, ma solo a determinate condizioni.
L’Agenzia delle Entrate in una recente risposta, ha esaminato il caso di istante proprietario di un immobile ristrutturato dal padre che aveva usufruendo delle agevolazioni fiscali, poi è deceduto.
La domanda posta riguardava la possibilità di portare in detrazione le spese di ristrutturazione effettuate dal defunto, pur avendo ricevuto l’immobile ristrutturato per successione, in quando era da sempre la proprietà del ricorrente.
L’Agenzia delle Entrate ha risposta al quesito posto in modo affermativo, ma a condizione che l’erede abbia la detenzione diretta e materiale del bene.
In effetti, il diritto a usufruire della detrazione fiscale per le spese di ristrutturazioni effettuate dal defunto, è riconosciuto anche nell’ipotesi del decesso del familiare convivente che ha sostenuto interventi agevolabili su un casa di proprietà di un altro familiare che poi ne diventa erede. Pertanto, a prescindere se l’immobile fosse già di proprietà, l’erede può continuare a usufruire delle rate residue della detrazione fiscale generata dal defunto (circolare numero 17/E/2023).
Si precisa che il bonus ristrutturazione del 50% resterà attivo fino al 31 dicembre 2024 su un massimale di spesa di 96.000 euro. Il bonus riguarda interventi di recupero del patrimonio edilizio, ma anche interventi di efficientamento energetico, eccetera. Dal primo gennaio 2025 l’aliquota detraibile scende al 36 per cento e rimarrà tale fino al 2027, per poi subire un ulteriore calo dal primo gennaio 2028 e passerà al 30 per cento.