Quanto tempo abbiamo per pagare il canone dell’affitto? Bisogna fare attenzione alla data per non avere problemi col padrone di casa.
Nel momento in cui stipuliamo un contratto d’affitto una delle domande che sorgono spontaneamente è quella relativa alle tempistiche per il pagamento. Quando si paga l’affitto al padrone di casa? A inizio mese? Oppure alla fine? Insomma, entro quando va pagato l’affitto?
La domanda è più che lecita, come tutte quelle che hanno a che fare con i soldi. Sapere quando saldare la quota può fare tutta la differenza del mondo per un inquilino. Si possono avere problemi sbagliando la data del pagamento del canone dell’affitto? Diciamo subito che non c’è una risposta univoca. I fattori in gioco sono molteplici. Cerchiamo di capirci qualcosa di più.
Affitto di casa, entro quando bisogna pagarlo
Secondo la cosiddetta legge sull’equo canone (la numero 392 del 1978) l’affitto va pagato entro il quinto giorno del mese. Ciò detto, tra locatore e inquilino possono esserci degli accordi specifici – da indicare chiaramente nel contratto d’affitto – che permettono di derogare da questa normativa.
In genere le tempistiche per il pagamento sono specificate nel contratto di locazione. È prassi comune che il pagamento del canone avvenga in anticipo, vale a dire a inizio mese o alla fine del mese precedente. Alcuni contratti – anche se questa soluzione è più rara – prevedono invece il pagamento posticipato, ovvero alla fine del mese corrente.
La tempistica per il pagamento dell’affitto può essere condizionata anche dalla tipologia contrattuale o dalle consuetudini locali. Nel caso dei contratti di locazione commerciale, ad esempio, in genere il canone d’affitto viene pagato sempre in anticipo ma a cadenza trimestrale, a differenza dei contratti di locazione abitativa dove la soluzione ordinaria è quella del pagamento mensile.
Ma cosa succede all’inquilino che paga in ritardo, oltre la data fissata? Quando il contratto prevede una data precisa per il pagamento potrebbero scattare gli interessi di mora, la cui entità è generalmente specificata da una clausola. In caso di ritardi occasionali o non eccessivi da parte di inquilini solitamente puntuali coi pagamenti in genere ci si può accordare con il locatore per non incorrere in sanzioni.
Ad ogni modo, prima della firma è meglio leggere con attenzione quanto previsto dal contratto d’affitto sulla tempistica dei pagamenti. Servirà a evitare malintesi o problemi. Se la tempistica non è esplicitata in maniera chiara, sarà buona cosa parlare con il locatore per sincerarsi che tutto venga messo per iscritto.