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Aster Cucine, marchio storico per la realizzazione della zona cucina, ha collaborato, stringendo ancor più il sodalizio, con il gruppo Enrico Coveri, realizzando una Kitchen Collection dai colori vivaci e frizzanti, smorzando i toni generali che quest’anno vedono la tendenza dell’arredamento semplificato, lineare e minimizzato nei colori e nei materiali. Design estroso ed appariscente che ben si addice ad un pubblico giovane ed attivo. L’allegria della linea però può contagiare qualsiasi tipo di clientela. Quelli che, contro la crisi, non optano solo per un ritorno ai valori semplici ma anche a quelli che fanno sorridere ed inondano l’ambiente che viviamo ed abitiamo di vivacità, colore e felicità.
La collaborazione tra Aster e Coveri
Il sodalizio tra la Maison di moda e l’Azienda di design è stretto: Aster è alla continua ricerca di sperimentazione sempre versatile per un concept che si distacchi dalle restanti iniziative del settore mantenendo però una concreta linea di tendenza il più attuale possibile. La maison Coveri ama la sperimentazione quanto Aster e la applica sui fattori estetici, sui colori e sul più contemporaneo concetto di moda, il più estroso possibile. Le collaborazioni nel settore del design con la moda piacciono proprio per questa trasversalità di creazioni che vedono la mente di chi progetta un abito coi tessuti, applicata ad altri materiali ed altre forme, senza perdere però la linea guida di un certo tipo di creazione.
E così prende vita, vestendo la cucina di colore e di una forte identità, Kitchen Collection, vestita appunto delle creazioni grafiche di Francesco Martini Coveri, nonché designer della Enrico Coveri che per creare impatto sulle cucine astor della collezione, ha confezionato una pluralità di grafiche atte a vestire la composizione, rendendola così versatile per le proposte, per la clientela ma soprattutto venendo incontro alle esigenze dell’ambiente in cui essa verrà collocata.
I creatori della grafica pop
Il nome della collezione è Pop Heart, alla realizzazione non vi ha partecipato solo Martini Coveri ma è stato affiancato durante tutto il percorso da Massimo Sansavini, dando vita, e dal nome già si capisce, ad una proposta grafica e cromatica multicolor che evoca appunto le forme ed i richiami della cultura pop metropolitana degli anni ’70. La scelta del periodo oltre a ricondurci cromaticamente alle scelte estetiche di Coveri, è anche dettata da fatto che Massimo Sansavini è ormai noto maestro e seguace di una pittura basata appunto sull’arte pop e di tutte le sue sperimentazioni cromatiche.
Le proposte grafiche
Importante che sia stata scelta Aster come “cucina-pannello” da reinterpretare e rivestire perché il design dell’azienda è riconducibile ad una purezza formale, linearità e squadratura minimal, perfetta tavolozza sobria da ridecorare completamente.
La prima proposta che analizziamo è Stone, ovvero una distesa grafica di sassi che tappezzano la cucina in tutte le sue dimensioni. Questa declinazione è ancora cromaticamente poco d’impatto. Non si impone prepotentemente sulla cucina ma vi dialoga tramite l’utilizzo della gamma di grigi e il segno deciso di ogni elemento di decoro che ricorda il rigore formale della composizione di Aster.
La proposta che invece colpisce e va a spiegare quanto detto fino ad ora è la linea grafica Wildflower, ovvero un design di accesi giochi floreali e piante che creano lo sfondo che, ad osservarle con attenzione, creano in realtà la sagoma di una moltitudine di zebre in un gioco optical degno degli anni ’70 non solo per la scelta dei colori.
Le proposte sono state realizzate per integrarsi nell’ambiente in modo prorompente oppure dialogarvi con armonia, tenendo ben presente che lo spazio in cui la cucina potrà essere collocata sarà metropolitano oppure molto più in contatto con la natura. Potrà essere acquistato dalle menti più stravaganti o da quelle più rigorose.