Si fa strada la possibilità che i cittadini italiani debbano pagare l’ennesima tassa sulla casa, ecco di cosa si tratta.
Le spese non sembrano davvero finire mai per gli italiani, alle prese con continui aumenti che coinvolgono tutti i settori, a partire dalla maggior parte dei prodotti che finiscono sulla nostra tavola. Non arrivare stremati alla fine del mese è quasi impossibile, non basta nemmeno fare sacrifici per uscirne indenni, per questo non si può che essere sconfortati quando si scopre di dover aggiungere a queste voci l’ennesima nuova tassa sulla casa, che già di per sé è costosa da mantenere (anche per chi non ha mutuo o affitto).
Il quadro generale non può che essere sconfortante e porta ad affrontare i mesi a venire con una preoccupazione che diventa difficile da scacciare del tutto. Ecco quello che potrebbe profilarsi a breve e che è breve tutti sappiano, così da non farsi trovare impreparati.
L’idea di dover aggiungere alle varie spese che già si devono sostenere l’ennesima tassa sulla casa non può che fare storcere il naso, specialmente in un periodo come questo in cui i soldi non sembrano bastare mai. Non solo, pensare che queste imposte siano legate all’abitazione per cui si fanno a lungo sacrifici di ogni genere, non solo economici, viene percepito come una pesante ingiustizia.
Purtroppo, però, questa sembra essere la situazione che si starebbe profilando, anche se per ora non c’è niente di certo. Il riferimento è un’assicurazione obbligatoria per tutte le case contro i datti generati da eventi catastrofali. Si tratta così di una sorta di tutela, visto che situazioni del genere sono purtroppo sempre più frequenti e portano a dover mettere mano al portafoglio anche quando non si hanno molte possibilità economiche.
Al momento un obbligo simile è già stato introdotto per le imprese grazie alla Legge di Bilancio 2024, anche se siamo ancora in attesa del decreto attuativo a riguardo. Qualora non si dovesse rispettare la normativa, si sarebbe penalizzati nella ricezione di bonus o sovvenzioni che periodicamente il governo mette a disposizione dei cittadini per aiutarli in caso di bisogno.
Il confronto è aperto, per questo tutto può ancora accadere, anche se le tre associazioni di categoria, Fiaip-Fimaa-Anama, si sono dette fortemente contrarie, considerando questa mossa come l’ennesima batosta ai danni dei cittadini, già fortemente tartassati sul piano economico. I tre presidenti hanno invece provato ad avanzare una proposta alternativa: “Servono solide infrastrutture, una più incisiva cultura della prevenzione e incentivi proporzionati al grado di criticità dell’area, che stimolino, non obblighino, i proprietari ad assicurarsi contro i rischi ambientali.”