La combinazione di velocità, costo ridotto e sostenibilità rende questa tecnologia un’opzione promettente per il futuro dell’edilizia globale.
Le nuove tecnologie stanno rivoluzionando diversi ambiti della nostra quotidianità, tra cui anche il settore edilizio. Queste innovazioni offrono soluzioni rapide e anche economiche per la costruzione di abitazioni. Recentemente, ad esempio, è iniziata la costruzione del più grande quartiere stampato in 3D negli Stati Uniti, un segnale evidente del potenziale di questa tecnologia.
L’uso della stampa 3D è una delle frontiere più esplorate nel mondo dell’edilizia perché permette, tra le altre cose, di affrontare la carenza di alloggi che affligge molte zone. Nel Maine, ad esempio, si stima che saranno necessarie circa 80.000 nuove abitazioni entro il 2030 per affrontare l’emergenza abitativa.
La rivoluzione delle case stampate in 3D
La stampa 3D offre numerosi vantaggi rispetto alle tecniche edilizie tradizionali. Una delle principali innovazioni arriva dal Centro per le Strutture e i Compositi Avanzati (ASCC) dell’Università del Maine, che ha recentemente presentato la stampante 3D a polimeri più grande del mondo. Questo strumento avanzato è capace di costruire case utilizzando residui di legno e materiali in bio-resina, creando abitazioni sostenibili e completamente riciclabili.
Il progetto più noto dell’ASCC è la “BioHome3D“, una casa unifamiliare di circa 55 metri quadri, costruita interamente con materiali locali e biodegradabili. Può anche rappresentare un’alternativa ecologica alle tradizionali costruzioni in cemento, spesso considerate fredde e poco accoglienti.
Un ulteriore vantaggio delle case stampate in 3D è la loro velocità di realizzazione. La tecnologia utilizzata dall’ASCC permette di costruire una casa in appena 48 ore. La stampante può produrre oggetti di grandi dimensioni, fino a 29 metri di lunghezza, 10 metri di larghezza e 5,5 metri di altezza, e stampare fino a 227 chilogrammi di materiale all’ora.
L’adozione della stampa 3D nell’edilizia promette anche risparmi significativi sui costi di costruzione. La capacità di produrre moduli prefabbricati in ambienti controllati riduce i tempi di costruzione e minimizza i rischi associati alle condizioni meteorologiche avverse. Questa tecnica si è dimostrata particolarmente utile in regioni con inverni rigidi, dove la costruzione tradizionale produce spesso ritardi che mettono in difficoltà le famiglie di acquirenti.
Oltre ai risparmi economici, le case stampate in 3D offrono anche un’opzione sostenibile. Quando non sono più necessarie, possono essere riciclate per produrre nuovi edifici, riducendo l’impatto ambientale. L’ASCC sta lavorando per integrare impianti elettrici e idraulici direttamente nel processo di stampa, aumentando ulteriormente l’efficienza e la praticità delle costruzioni in 3D.