È possibile avere un solo contatore per due abitazioni diverse? Il chiarimento che arriva dalla legge è molto chiaro e sta scioccando tutti.
Tutti abbiamo un contatore in casa, o meglio, più di uno. Il contatore di luce e acqua è indispensabile per un’abitazione, meno quello del gas, per chi non si affida a questo tipo di energia per la cucina e/o il riscaldamento domestico.
Il contatore è quello strumento che calcola in automatico i consumi energetici della casa, così da raccoglierli sia per il proprietario che per l’azienda fornitrice e calcolare i costi di spesa relativi alle bollette delle utenze. Ogni contatore ha un costo particolare e solitamente è doveroso installarne uno per ogni casa.
Ciò che molti vorrebbero fare è quello di utilizzare un solo contatore per due unità abitative, dato che ciò comporterebbe un risparmio notevole per il proprietario, tuttavia secondo la legge fare ciò sarebbe un illecito. Ogni abitazione deve disporre di un contratto di fornitura univoco e, dunque, di un proprio contatore. Nonostante la legge dica questo ci sono alcune piccole eccezioni, sia dalla parte della legge che dei fornitori operatori sul mercato, che permettono di utilizzare un solo contatore per più ambienti.
Per quanto riguarda la luce la stessa ARERA conferma che è possibile avere un solo contatore per più unità abitative quando:
Le stesse regole valgono per i contatori del gas, cambiano invece per quelli dell’acqua. È infatti uso comune avere anche un singolo contatore dell’acqua per un intero condominio; in questi casi la spesa deve essere distribuita tra tutti gli interessati secondo il calcolo dei millesimi. Un altro metodo di calcolo è quello delle percentuali di consumo, una soluzione molto pratica per quei condomini dove è locata anche un’attività commerciale o ristorativa, che ovviamente avrà un consumo d’acqua maggiore rispetto ad una famiglia media.