Il Governo ha varato alcune modifiche finanziarie in Legge di bilancio: coinvolti affitti e mutui. Ecco tutte le novità
La maggior parte dei provvedimenti assunti dal Governo presieduto da Giorgia Meloni in questi anni si è rivolto agli aspetti economici e finanziari. Non poteva essere altrimenti, vista la difficile situazione che vive il nostro Paese. Oggi, una mossa forte da parte dell’Esecutivo arriva con questo doppio bonus che riguarda affitti e mutui.
Del resto, la situazione che vive il nostro Paese è sotto gli occhi di tutti. Non è un caso, per esempio, che nelle ultime settimane siano arrivate misure come la social card, destinata alla spesa alimentare. Questi aiuti di cui vi parliamo oggi, però, sono più strutturali, riguardano i lavoratori dipendenti e vanno a incidere su due voci di spesa cruciali nella vita di ognuno di noi: gli affitti e i mutui.
Con la Legge di bilancio, il Governo Meloni ha introdotto una serie di misure economiche che rappresentano un importante strumento per migliorare il pacchetto retributivo dei dipendenti, offrendo loro vantaggi supplementari senza implicazioni fiscali significative, sempre nel rispetto delle normative vigenti. In particolare, l’Esecutivo è andato a intervenire su affitti e mutui. Scopriamo insieme nel dettaglio cosa prevede la Legge di bilancio 2024.
Il Governo lancia un doppio bonus su affitti e mutui
Nel 2024, i lavoratori dipendenti possono ancora contare sui fringe benefit, ma con alcune modifiche significative introdotte dalla Legge di Bilancio 2024 riguardo all’imposizione fiscale e previdenziale di questi benefici. Il concetto di fringe benefit si riferisce a beni o servizi offerti dalle aziende ai loro dipendenti, in aggiunta alla retribuzione monetaria. Questi vantaggi non concorrono alla formazione del reddito del lavoratore, a condizione che il loro valore non superi determinati limiti stabiliti dalla legge.
Nel dettaglio, le modifiche riguardano la generalità dei dipendenti, per i quali il limite per i fringe benefit non tassati è stato fissato a 1.000 euro. Per i dipendenti con figli a carico, il limite è stato invece ridotto a 2.000 euro. Per essere considerati a carico, i figli devono soddisfare determinati requisiti di reddito, come definito dalla legge. Questo include figli nati fuori dal matrimonio, figli adottivi o affidati, con redditi inferiori a 2.840,51 euro o 4.000 euro per i figli fino ai 24 anni, alla fine dell’anno fiscale.
Se un figlio è a carico di entrambi i genitori, entrambi hanno diritto agli stessi vantaggi, fino a un massimo combinato di 4.000 euro di fringe benefit. L’elenco di quelli non soggetti a tassazione è ampio e include anche pagamenti per le utenze domestiche come luce, acqua e gas. A specificare tutto è l’Agenzia delle Entrate nella circolare n. 23 del 2023, applicabile anche per il 2024.
Inoltre, i fringe benefit possono essere utilizzati per coprire costi come il contratto di locazione della prima casa e gli interessi sul mutuo per l’acquisto della prima casa. Per accedere ai fringe benefit, i dipendenti devono presentare una dichiarazione al datore di lavoro, dimostrando di soddisfare i requisiti relativi ai figli a carico e allegando il codice fiscale dei figli interessati.