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Normative

Donazione: i costi esplodono e non c’è solo il notaio, non conviene più

Quali spese comporta effettivamente un atto di donazione oltre all’onorario del notaio: meglio saperlo prima e pensarci bene.

La donazione consiste in negozio giuridico attraverso il quale il soggetto donante concede gratuitamente un bene a un altro soggetto (donatario). Questa operazione però ha dei costi ovvero le tasse e l’onorario del notaio. In molti casi l’atto notarile è indispensabile ed è il donatario a dover farsi carico delle spese, perciò conviene sapere prima a cosa si va incontro richiedendo un preventivo.

Donazione: costi esorbitanti e non solo per il notaio, cosa conviene sapere (designmag.it)

Se per le imposte si può farsi un’idea abbastanza chiara in quanto esse sono stabilite dalla legge, la paga del notaio può cambiare dal momento che è lui stesso a stabilire le proprie parcelle in tutta autonomia. In generale, si può dire che l’onorario del professionista cambia in base all’entità del bene donato e dalla quantità di consulenze e atti necessari.

Donazione dal notaio: quali tasse sono previste per beni mobili e immobili?

Per farsi un quadro preventivo, esistono le tabelle delle tariffe notarili, ma esse sono solo orientative in quanto è sempre il notaio a decidere, a seconda dei casi. Spesso, infatti, si tende a chiedere onorari più contenuti se la donazione riguarda la prima casa e parcelle più alte se si tratta di immobili di lusso. In ogni caso, il notaio deve sempre preparare in forma scritta per il cliente. Come accennato prima, poi, non c’è da tener conto solo delle spese notarili ma anche di quelle fiscali.

Notaio che firma un documento (designmag.it)

Nel caso dei beni mobili, l’unica tassa da pagare sarà quella di donazione il cui valore solitamente non è molto alto. Se si tratta di beni indicati dalla legge, non c’è addirittura alcuna imposta da versare (veicoli iscritti al Pra, aziende o azioni tra coniugi e tra genitori e figli, spese di nozze, istruzione, abbigliamento, mantenimento, ecc.).

Quando oggetto della donazione è un bene immobile, si è tenuti al pagamento di un’imposta di donazione dell’8% del valore del bene, se non ci sono legami di parentela fra le parti o altre particolari condizioni. Vediamo più dettagliatamente quali aliquote e franchigie sono previste per i trasferimenti fra soggetti in rapporto di parentela:

  • se il donatario è il coniuge, un genitore o un figlio, l’imposta corrisponde al 4%, con una franchigia di 1.000.000 di euro
  • se il donatario è un fratello o una sorella, l’imposta è pari al 6%, con una franchigia di 100.000 euro
  • se il donatario è un parente fino al quarto grado, affine in linea retta (suoceri, nuora o genero) o affine in linea collaterale fino al terzo grado (cognati, nipote o zii del coniuge), si dovrà pagare il 6% senza franchigia
  • per tutti gli altri legami di parentela, l’imposta corrisponde all’8%. Se il destinatario della donazione ha una disabilità grave, la franchigia sarà di 1.500.000 euro.

Ci sono poi altre spese:

  • 230 euro per l’imposta di bollo
  • 200 euro per l’imposta di registro
  • un’imposta ipotecaria equivalente al 2% del valore dell’immobile
  • un’imposta catastale pari all’1% del valore dell’immobile

Il costo di queste due ultime due imposte, se si parla di prima casa, sarà sempre di 200 euro cadauna. L’imposta di registro non dovrà essere versata se si applicano le franchigie sull’imposta di donazione.

Lorena Campovisano

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Lorena Campovisano