La donazione con usufrutto è una delle scelte più fatte, ma quali sono i vantaggi secondo i notai? Quello che dice la legge.
Questa è considerata dai notai una decisione immobiliare strategica, la donazione con usufrutto infatti consente di trasferire la proprietà di un bene ma mantenendone l’utilizzo.
Questa forma di donazione, ovvero con usufrutto, è la più scelta nell’ambito delle operazioni immobiliari, e anche la più consigliata dai notai. È infatti una scelta strategica che consente di trasferire la proprietà di un bene pur mantenendone l’uso e anche i frutti. In particolare si cede la nuda proprietà, ma si mantenere in diritto di godere per tutta la vita di quell’abitazione. Ma quali sono i vantaggi?
Si tratta di un’operazione legale che consente di donare l’immobile mantenendo la nuda proprietà, quindi il diritto all’usufrutto. Il beneficiario quindi diventa proprietario dell’immobile, ma resta l’usufruttuario a conservare il diritto di locazione, fino alla morte, o al termine del concordato. Chiaramente il notaio è indispensabile per redigere l’atto pubblico per cui ci sono i costi notarili, le tasse e gli oneri fiscali previsti dalla normativa vigente. La procedura richiede che la donazione sia formalizza per iscritto e registrata all’Agenzia delle Entrate. Ci sono diversi vantaggi che inducono a effettuare questa operazione, ma anche degli svantaggi: vediamo quali sono.
Uno dei vantaggi assoluto nel donare la casa è sicuramente il passaggio di eredità senza creare conflitti al momento della successione naturale. Il donante mantiene comunque l’uso dell’immobile e quindi la sicurezza per tutta la vita. Molto importante è anche il vantaggio fiscale infatti le imposte dovute sono minori rispetto a quelle della trasmissione del patrimonio. Chiaramente bisogna considerare anche gli svantaggi.
Il donante perde il diritto di vendere la casa nel momento in cui la dona, o anche solo ipotecarla. Possono sorgere dei conflitti potenziali se l’immobile subisce dei danni inoltre la procedura non è di certo così semplice. Ci sono costi importanti fiscali e notarili che le due parti devono affrontare. Ne sono diversi infatti ci sono le imposte di donazione che sono una tariffa che dipende dalla parentela; l’imposta ipotecaria pari al 2&% del valore catastale del bene e l’imposta catastale pari all’1%. C’è poi il coefficiente di usufrutto che dipende dall’età del donante. A questi si aggiungono i costi del notaio.
Per tutti questi motivi è importante valutare con molta cura se fare o meno l’operazione, considerando le esigenze che si hanno e quello che anche lungo termine potrebbe accadere. L’atto di donazione inoltre può essere soggetto a impugnazione se ci sono eredi di cui non si conosce l’esistenza o per vizio di forma al momento in cui si stipula l’atto.