Domicilio speciale o residenza temporanea: cosa sono e come utilizzarli per il bonus legge 104

Domicilio speciale o residenza temporanea, non sono la stessa cosa e hanno funzioni diverse. La residenza temporanea è utile nella legge 104.

La definizione di domicilio è ampia, ed è descritta nell’articolo 43 del codice civile. La residenza e domicilio sono due concetti differenti. Uno riguarda dove risiede la persona e l’altro dove dimora.

Esistono 4 tipi di domicilio: 1) domicilio volontario è scelto in modo volontario dalla persona a cui fa riferimento; 2) legale è stabilito dalla legge, ad esempio: i minori hanno il domicilio presso il tutore o la famiglia; 3) domicilio digitale che coincide ad esempio con l’indirizzo di posta elettronica certificata; 4) speciale è un luogo specifico a cui fare riferimento per un motivo specifico.

Domicilio speciale e residenza temporanea: differenze

Il domicilio speciale è scelto dalla persona per un motivo specifico e per avere valore deve essere comunicato per iscritto. Inoltre, non è per sempre, ha un tempo limitato. Ad esempio, un soggetto può scegliere come domicilio speciale lo studio del proprio avvocato dove far arrivare tutta la corrispondenza relativa a un processo.

Domicilio speciale e residenza temporanea
Domicilio speciale e residenza temporanea: differenze (Designmag.it)

Per residenza temporanea si intende un luogo scelto per lo studio, salute, lavoro o famiglia. Anche in questo caso non è per sempre, ma ha un tempo limitato di dodici mesi. La residenza temporanea prevede l’iscrizione all’anagrafe della popolazione temporanea (DPR n. 223 del 1989 all’articolo 32).

Possono effettuare l’iscrizione i soggetti che dimorano da almeno 4 mesi nel comune dove intendono chiedere la residenza temporanea. L’iscrizione è valida per un anno e trascorso tale periodo, non si ha diritto più alla residenza temporanea. Nel caso di permanenza per più di un anno, si dovrà procedere all’iscrizione della residenza effettiva.

La residenza temporanea è utile per motivi personali, familiari e di salute. La residenza temporanea assume valore per i lavoratori che assistono un familiare con handicap grave (legge 104 art. 3 comma 3). I caregiver, possono chiedere un congedo straordinario di due anni, anche frazionati, per assistere un familiare disabile con legge 104. Per poter fruire di tale congedo, uno dei requisiti richiesti è la convivenza con il familiare disabile. Secondo la normativa vigente, il requisito di residenza è soddisfatto con la coabitazione o la residenza temporanea. 

La residenza temporanea è valida per un solo anno, dopo per poter soddisfare il requisito che da diritto al congedo straordinario, bisogna che la residenza diventi effettiva.  Precisiamo che la residenza temporanea non consente il rilascio di certificati anagrafici, per dimostrare la residenza, è necessaria un’autocertificazione dove si indica l’indirizzo, la motivazione e il comune di appartenenza.

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