Con la direttiva UE sull’efficientamento energetico i proprietari di casa stanno per affrontare difficoltà immense e perdite di denaro.
Non si ferma la volontà di rendere “green” tutta l’Europa e in Italia siamo anche molto indietro. Secondo le ultime direttive i proprietari dovranno rispondere ai nuovi obblighi e non ci sono affatto buone notizie. Ancora sembra qualcosa di lontano, ma gli anni passano velocemente.
In pratica dal 2035 non si potranno più vendere o affittare le case con classe energetica G, mentre il divieto scatta al 2030 se di Classe E, e al 2033 se di di Classe D. Il divieto non è un qualcosa di imperativo, ma – come lo definisce la UE – un “disincentivo”. Questo non significa però che i proprietari di case potranno stare tranquilli: il mercato immobiliare darà la mazzata finale che l’UE non è riuscita a imporre, almeno fino ad ora.
In questi mesi c’è ampio dibattito sulle normative UE che impongono di fatto a tutti i proprietari di case di ristrutturare gli immobili. Lo scopo è quello di limitare l’inquinamento e la dispersione energetica, ma a pagare la transizione ecologica non saranno i Governi, bensì i privati.
Il divieto citato sopra, ovvero di vendere o affittare una casa se non risponde ai requisiti imposti, in realtà vale solo per gli immobili oggetto di lavori di ristrutturazione in corso. Ma non è una bella notizia comunque. Infatti laddove non c’è divieto di vendita, un proprietario con una casa non green si troverà di fronte alla spietatezza delle leggi di mercato.
Immaginiamo la situazione dal 2030 in poi: un proprietario di casa green potrà vendere il suo immobile ad un ottimo prezzo, in primis perché in regola e poi perché gli acquirenti cercano sicuramente una casa che faccia risparmiare sui consumi. Il proprietario che intende vendere (ma anche affittare) una casa poco efficiente dal punto di vista energetico dovrà abbassare notevolmente il prezzo. Milioni di case, dunque, rischiano di essere svalutate pesantemente.
Le previsioni di alcuni esperti indicano che nei prossimi anni una platea di case appartenenti alla Classe F o G rimarranno praticamente escluse dal mercato immobiliare. Si stimano milioni e milioni di case di questo tipo, visto che in Italia esistono ancora molti edifici costruiti addirittura prima del 1918.
Anche se non esiste un divieto vero e proprio, dunque, i proprietari si ritroveranno di fronte a un impietoso bivio: possedere un immobile che di fatto non vale più niente o spendere decine di migliaia di euro per ristrutturarlo. E anche volendo scegliere la seconda opzione, dobbiamo ricordare che i prezzi per gli interventi edilizi – vista l’ampia richiesta – si stanno alzando repentinamente.
Chi poi non avesse disponibilità di liquidi dovrebbe rivolgersi a una banca per un mutuo, e come sappiamo l’accesso al credito è sempre più difficile, i tassi sono altissimi e le banche oggi non concedono nemmeno più l’ipoteca sull’immobile, perché a loro conviene. A ognuno, dunque, le sue conclusioni su cosa sia davvero la transizione green.