Dillo con un abito: ogni look nasconde un messaggio particolare, il significato segreto oltre il dresscode

Il modo di vestire trasmette un messaggio: cosa indicano determinati dresscode e quali significati nascosti ci sono dietro?

Gli abiti che si indossano, il look che si mostra agli altri è un modo chiaro ed evidente di comunicare. Si trasmette molto con il proprio outfit e ci sono occasioni in cui determinati dresscode sono o esplicitamente richiesti o sottoposti a regole non scritte ma conosciute se non da tutti quantomeno dai più.

Esistono codici di abbigliamento che rispecchiano ovviamente la cultura del luogo in cui vengono espressi. Determinate situazioni richiedono uno stile invece che un altro e specifici elementi con cui si crea una sorta di linguaggio comune in un dialogo convenzionale che vuole essere tale.

Tutto ciò riguarda l’intero modo di esporsi, dall’abbigliamento agli accessori con definizioni più o meno strutturate in cui ci può però essere sempre, o quasi sempre, spazio per la personalizzazione e l’espressione di sé e della propria creatività, quindi del proprio essere.

Cosa c’è dietro i principali dresscode?

Il significato nascosto che si cela in dresscode prestabiliti rappresenta la manifestazione di sentimenti e contribuisce alla comunicazione tra gli esseri umani in modo sottile. Quando si partecipa ad una cerimonia come un matrimonio, ad esempio, è buona abitudine avere un look che non prenda la scena. Quella spetta alla sposa, per cui è indicato non vestirsi di bianco, il colore generalmente del suo abito, e puntare su tinte e modelli neutri e seppur fatti per attirare l’attenzione, in modo sobrio e non invadente.

scegliere un dresscode per comunicare
Il dresscode come strumento di comunicazione – designmag.it

Entrando nei dettagli, i classici colori consigliati sono le nuances pastello che possono essere poste in contrasto con gli accessori dalle tinte più accese ma sempre ben accostati. La sobrietà deve essere anche nella scelta delle lunghezze: non vestiti eccessivamente mini, ma meglio che raggiungano almeno il ginocchio. Vanno bene anche pantaloni e blazer, scelta fatta in base all’orario e alla location.

Di grande importanza sono anche trucco e gioielli. Non c’è da strafare, il tono sobrio è sempre la scelta giusta seguendo lo stile che indica che “less is more”. Niente ballerine o scarpe basse, per non parlare di sneakers e sportive: le occasioni eleganti sono il momento per usare i tacchi. A livello emozionale nell’abbandono della praticià trasmettono la partecipazione alla tensione emotiva dei protagonisti dell’evento, l’importanza della situazione, fuori dall’ordianarietà della vita di tutti i giorni.

Qualcosa di simile accade per cene eleganti e formali, in misura più moderata per cocktail party e feste: la partecipazione con un outfit che esprime lo stato d’animo che si presuppone si abbia ad un determinato evento deve andare di pari passo. Così come ad un funerale non ci si veste di rosso, né con abiti festosi, che trasmettono allegria e gioia.

Seppure non c’è particolare tristezza perché non si è coinvolti in prima persona dalla perdita dell’estinto, si considera il rispetto dovuto a chi è nella condizione del dolore. Per questo il nero o comunque abiti scuri o spezzati con il bianco che è un colore neutro sono i più indicati oltre a niente che possa attirare l’attenzione e distoglierla dai protagonisti dell’evento.

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