Locazione e affitto, quali sono le differenze? E perché le donne sono maggiormente svantaggiate rispetto agli uomini?
Quando si parla di affitto e locazione non solo è importante conoscere le differenze tra due vocaboli spesso considerati sinonimi ma anche verificare se vi siano disparità nei trattamenti riservati agli uomini e alle donne. Pur essendo per certi versi sovrapponibili, tra affitto e locazione intercorrono infatti alcune dissomiglianze ed occorre verificarle dal punto di vista giuridico per accertarle.
In entrambe i casi ci troviamo dinnanzi a due modalità contrattuali ma la locazione fa riferimento ad un bene ‘non produttivo’ (che potrebbe comunque diventarlo) mentre la stipula di un contratto di affitto fa sempre riferimento a beni che producono reddito, ovvero di tipo produttivo. Pertanto è possibile considerare l’affitto come una sottocategoria della locazione.
Affitto e locazione, le differenze che non tutti conoscono
Nello specifico, in caso di affitto un soggetto riceverà per uno specifico periodo di tempo un bene mobile o immobile a fronte del pagamento di un canone all’affittante che ne detiene la proprietà. Di fatto questo contratto rientra negli atti di locazione ma a differenza di esso non è consentito sublocare il bene, ovvero non è previsto il suo subaffitto. Invece il contratto di locazione consente di sublocare il bene ma colui che corrisponde le somme di denaro non potrà cedere il vincolo stipulato con il proprietario del bene stesso.
Quando si parla di affitto occorre anche entrare nel merito del cosiddetto gender pay gap che, in Italia, è tra i più alti d’Europa e che riguarda anche la stipula di queste tipologie di contratti. Con una situazione che va peggiorando se si fa riferimento a donne lavoratrici ma che vivono da sole: per loro pagare un affitto oppure ottenere un mutuo risulta più difficile rispetto alla controparte maschile. Si tratta di un problema di non poco conto considerato il fatto che il numero delle persone single è superiore, in Italia, rispetto a quello delle coppie sposate ma, di contro, vivere da soli comporta una media di 571 euro in più rispetto alla vita in coppia.
In media le donne lavorano meno e vengono retribuite di meno, pertanto le difficoltà ad arrivare a fine mese sono maggiori, e con esse anche a pagare eventuali affitti o a ottenere un mutuo dalle banche. Tanto da averle spinte, in molti casi, a cercare soluzioni alternative come il cohousing, ovvero il condividere con altri nuclei familiari spazi comuni in un’abitazione collettiva, pur mantenendo il proprio alloggio privato. Grandi difficoltà vengono vissute anche dalle donne vittime di violenza che, una volta, sole, si trovano spesso impossibilitate a versare una caparra o ad intestarsi un contratto di affitto.