Decreto Salva Casa: complicazioni nei centri storici per gli interventi edilizi e difficoltà crescenti per i cambi d’uso, cosa devi sapere
Il decreto legge 29 maggio 2024 n. 69, denominato Decreto Salva Casa, rappresenta un recente intervento di modifica del Testo Unico Edilizia (d.p.r. n. 380/2001), e si pone come scopo principale quello di risolvere tutte le problematiche edilizie e urbanistiche di natura burocratica e non solo. Questo al fine di rispondere nel miglior modo possibile alla sempre più attuale crisi abitativa.
In tal modo, il legislatore ha tentato di semplificare le normative edilizie, incentivando inoltre la riqualificazione del patrimonio esistente, stimolando al contempo il mercato immobiliare. Il Decreto Salva Casa non fa però venir meno i vincoli urbanistici previsti per salvaguardare il patrimonio edilizio come le abitazioni del centro storico. Ecco cosa si deve fare allora.
Vediamo quindi cosa è necessario sapere e cosa occorre fare per trasformare la propria abitazione del centro storico in una struttura ricettiva: ecco cosa dice la giurisprudenza della Corte di Cassazione a riguardo con un recente orientamento.
Per cambiare la destinazione d’uso di un’abitazione situata nel centro storico, al fine di tramutarla in una struttura ricettiva, realizzando previamente le necessarie opere edilizie, occorre il permesso di costruire. Tale previsione è cogente anche dopo l’entrata in vigore del Decreto Salva Casa, che non trova applicazione in questa ipotesi.
Una sentenza della Corte di Cassazione del novembre 2024 ha confermato tale orientamento. Sulla base di questa importantissima decisione, che ora vedremo più nel dettaglio, la Corte Suprema ha stabilito l’ambito di applicazione delle nuove disposizioni introdotte dal recente decreto, con specifico riferimento al tema del cambio di destinazione d’uso. Ecco quindi quanto è stato stabilito dalla giurisprudenza più recente.
La sentenza richiamata è la n. 42369 del 19 novembre 2024, ed ha risolto una controversia avente a oggetto un cambio di destinazione d’uso effettuato su un’abitazione situata nel centro storico, che aveva l’intenzione di trasformarla da immobile residenziale a B&B. È il criterio di specialità a operare, nel caso di specie, e a non far applicare le disposizioni del recente decreto.
Questo perché le semplificazioni del Decreto Salva Casa non si possono applicare nel caso delle abitazioni situate nei centri storici, in quanto, in tali ipotesi, entrano in gioco regole speciali, molto più restrittive, che prevalgono su quelle generali del Testo Unico Edilizia. Ecco perché ancora oggi, secondo la Suprema Corte, è comunque obbligatorio il permesso di costruire per trasformare un immobile del centro storico in una struttura ricettiva, ovvero in un B&B.