Decreto Salva Casa, come cambia lo stato legittimo dell’immobile: i proprietari di casa che devono adeguarsi

Il recente decreto legge 69/2024, meglio conosciuto come “Salva Casa”, convertito nella legge n. 105/2024, ha introdotto importanti novità nel panorama immobiliare italiano.

mirando a una semplificazione normativa che possa favorire il rilancio del settore. Tra le modifiche più significative si evidenzia l’aggiornamento alla disciplina riguardante lo stato legittimo degli immobili, un concetto fondamentale per la comprensione e la gestione delle proprietà edilizie.

Lo stato legittimo di un immobile rappresenta la sua condizione edilizia e urbanistica conforme ai titoli abilitativi rilasciati dalle autorità competenti. Questo status è determinato dall’insieme dei permessi di costruzione e dagli interventi edilizi autorizzati che hanno portato all’attuale configurazione dell’immobile. La recente modifica legislativa ha introdotto una semplificazione significativa in questo ambito, rendendo più agevole per i proprietari dimostrare la conformità delle loro proprietà alle normative vigenti.

Modifiche alla disciplina dello stato legittimo

Le nuove disposizioni legislative hanno rivisto il concetto di stato legittimo degli immobili, introducendo criteri più flessibili per il suo riconoscimento. In particolare, non è più necessario che lo stato legittimo sia determinato dalla combinazione del titolo abilitativo originario con quello relativo all’ultimo intervento edilizio; ora può essere sufficiente uno dei due, purché integrato dagli eventuali titoli successivi che hanno autorizzato modifiche parziali. Questa modifica riduce notevolmente gli oneri burocratici per i cittadini e facilita i procedimenti amministrativi relativi agli immobili.

Decreto salva casa
Decreto salva casa (Designmag.it)

L’intervento legislativo mira a semplificare le procedure burocratiche e a garantire maggiore certezza giuridica ai proprietari di immobili. La nuova normativa intende tutelare l’affidamento dei privati nell’amministrazione pubblica, soprattutto nei casi in cui siano state accertate difformità non considerate rilevanti dai tecnici comunali. Inoltre, questa semplificazione contribuisce a rendere il mercato immobiliare più fluido e accessibile.

La nuova regolamentazione chiarisce quali documentazioni sono considerate valide ai fini della dimostrazione dello stato legittimo di un immobile. Tra queste vi sono i titoli abilitativi relativi ad interventi eseguitи in parziale difformitа dal progetto originale (art. 34-ter d.P.R. n. 380/2001), quelli in sanatoria (artt. 36 e 36bis d.P.R n°380/2001) e le sanzioni pecuniarie conseguenti all’annullamento del permesso di costruire (artt. 38 d.P.R n°380/2001). Queste disposizioni ampliano notevolmente le possibilità per i proprietari di regolarizzare la situazione dei loro beni immobiliari.

Un’altra importante novità introdotta dal decreto riguarda gli edifici condominiali: viene specificato che le difformitа relative alle parti comuni dell’edificio o alle singole unità non pregiudicano rispettivamente lo stato legittimo dell’intero fabbricatо o delle singole unità abitative.
Questa distinzione permette una maggiore chiarezza nella gestione delle irregolaritа edilizie nei contesti condominiali.

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