Sei in procinto di ristrutturare un appartamento? Fermati subito: se non leggerai questo approfondimento rischierai grosso
Quando si abita in un appartamento facente parte di un condominio, non si potrà quasi mai agire nella totale libertà dei propri interessi. Essendoci infatti altre persone al suo interno, oltre ad un’amministrazione che coordina e gestisce tutto, ci sono delle regole ben precise che bisogna rispettare. Solitamente sono a totale discrezione di coloro che ci vivono, tramite comune accordo ovviamente. Ma in molteplici casi è la legge in persona a parlare. E si sa, quando la legge parla è un dovere ascoltarla: ecco perché.
Innanzitutto, per l’inizio dei lavori bisognerà per forza di cose interpellare il proprio comune di appartenenza. O comunque, il comune all’interno del quale è situato l’immobile sul quale bisognerà intervenire. Se si abita in un condominio, come nel caso citato a inizio articolo, bisognerà rendere partecipe anche l’amministrazione interna. La quale poi informerà in seguito tutti i condomini che vi abitano al suo interno. Ma a cosa si deve questo coinvolgimento?
Cosa sapere quando devi ristrutturare l’appartamento: come si gestisce il rumore dei lavori?
L’amministrazione verificherà sostanzialmente se questi lavori si possano fare o meno, verificando inoltre che questi non arrivino ad intaccare sulla sicurezza della struttura interna. Si svolge dunque una sorta di perizia, prassi ricorrente in campo edilizio e immobiliare. Ovviamente non finisce affatto qui.
Ci sono infatti degli orari e delle date a cui fare riferimento , oltre ad essere anche degli “impegni” che si dovranno per forza di cose rispettare fedelmente. Solitamente la tabella oraria ideale da rispettare va dalle 8 alle 12:30 di mattina e dalle 16 alle 19 di pomeriggio. Nei weekend e nei festivi, invece, non si potrà intervenire in alcun modo. Così facendo si permetterà a tutte le persone circostanti di evitare di essere “disturbate” dallo svolgimento dei lavori, con rumori e via-vai continuo di persone incaricate al lavoro.
In qualsiasi condominio che si rispetti la questione “rumori” è sempre stata particolarmente spinosa. Non tutti sopportano di buon grado il fatto che ci sia del frastuono, e come biasimare ciò del resto. Persone diverse hanno esigenze diverse, e non tutti reagiscono alla stessa maniera. A tal proposito, esiste una voce presente nel codice civile a cui fare riferimento.
Ci si riferisce infatti all’articolo 844, dove sostanzialmente si tiene conto di una soglia di tolleranza massima imposta dalle esigenze sia dei lavoratori che del proprietario. Sarà possibile oltrepassarla sporadicamente, pur senza incidere negativamente sugli orari precedentemente citati. Dunque, sì al rumore, ma senza sforare.