Se sogni di fare qualche lavoretto in casa tua ma non hai voglia n di chiedere l’autorizzazione, attenzione a far partire la ristrutturazione.
Quando ci si stanca della forma, del colore o della disposizione di casa propria, si vorrebbe avere una bacchetta magica con la quale apportare subito tutte le modifiche desiderate, senza dover fare i lavori. Purtroppo, però, nessuno ha questo potere e per procedere a una ristrutturazione è necessario avere i permessi specifici. Ecco infatti cosa si intende per ristrutturazione edilizia e cosa accade se la si fa senza tutte le carte in regola.
La ristrutturazione edilizia consiste in quegli interventi che modificano edifici già esistenti: ciò che emerge dopo i lavori è quindi un organismo edilizio diverso dal precedente, in tutto o in parte. Diversa è invece la manutenzione ordinaria, cioè quegli interventi volti a riparare, rinnovare o sostituire le finiture degli edifici, oppure a mantenere in efficienza gli impianti o determinate strutture. In termini di normativa, c’è molta differenza tra la ristrutturazione e la manutenzione: ecco che documenti servono per la prima e cosa accade se si procede senza quelli.
Ristrutturazione edilizia: i rischi del procedere senza permessi
Come specifica il testo unico in materia edilizia, per ristrutturare è necessario presentare preventivamente la segnalazione certificata di inizio attività: questa va portata nel Comune che ospita l’immobile sul quale si intendono fare i lavori. Per gli immobili del centro storico, però, è necessario avere prima un permesso nel caso in cui si vogliano fare interventi che possono modificare la destinazione d’uso, oppure nel caso in cu si voglia modificare la sagoma degli immobili soprattutto se hanno limiti paesaggistici o culturali.
In tutti gli altri casi, quindi su immobili che non hanno alcun valore storico o paesaggistico e che non si trovano nel centro storico, si può invece praticare attività edilizia libera, quindi non è necessario chiedere prima il permesso. Nel caso in cui non si presenti in comune la segnalazione certificata di inizio attività, però, si può andare incontro a una sanzione pecuniaria pari al doppio dell’aumento del valore venale dell’immobile dopo i lavori di ristrutturazione.
Se invece si salta il passaggio della richiesta del permesso per gli immobili che lo necessitano, come quelli storici o con vincoli culturali o paesaggistici, allora questi potrebbero essere soggetti a rimozione o demolizione e, entro un termine limite di tempo, dovranno essere resi conformi agli standard già decisi.