I contributi per un impianto fotovoltaico permettono a tutti coloro che si trovano nelle regioni aderenti di poterlo avere gratis.
Un passo avanti fondamentale perché di fatto in questo modo si può ottenere un sistema di produzione dell’energia elettrica pulita e soprattutto un sistema moderno e funzionale che consente di avere anche una riduzione immediata dei costi in bolletta, andando anche ad azzerare le proprie spese.
Il reddito energetico ha portato l’erogazione di contributi a fondo perduto che permettono alle famiglie a basso reddito di aderire a questa iniziativa, avendo così i pannelli fotovoltaici a costo zero. I finanziamenti sono erogati dagli enti locali quindi sono destinati a Regioni e Comuni che devono poi gestire il tutto verso la cittadinanza. Anche se quasi tutte le regioni aderiscono, ci sono formule diverse ed è importante capire cosa chiedere e quanto è possibile ottenere nella propria posizione.
Contributi impianto fotovoltaico: come ottenerlo dalla regione
Lo scorso anno era partita la Puglia, poi sono arrivati i contributi di Lazio e Sardegna che hanno determinato il bonus, quindi anche le altre regioni. Si tratta di un incentivo che permette di sostenere il costo di installazione dell’impianto, che siano propriamente fotovoltaico o comunque pannelli solari. In questo modo si ha diritto all’autoconsumo quindi viene prodotta energia da spendere, il surplus non si può vendere.
L’accumulo non è previsto perché viene sfruttato dalle società per poter rivendere l’eccedenza. Infatti secondo la convenzione, c’è uno scambio di energia elettrica prodotto sul posto che viene poi sfruttato con una convenzione con il GSE. Per accedere al beneficio bisogna avere un ISEE che rispecchi i limiti previsti. Attenzione maggiore per il Sud Italia che riceverà l’80% dei fondi e quindi la fetta maggiore anche per il prossimo anno con una copertura importante.
Per ottenere il beneficio è necessario un ISEE entro i 15 mila euro, 30 mila se ci sono quattro figli a carico. L’impianto deve essere di almeno 6 kW e la spesa prevista è di circa 15 mila euro. Dopo Lazio e Sardegna, la Puglia lo scorso anno già attiva, la Sicilia, il Friuli Venezia Giulia, sono arrivate anche le altre e via via sarà possibile fare domanda progressivamente ovunque per l’installazione.
I fondi sono erogati per la totalità del costo e permettono di coprire tutte le spese quindi anche quelle di gestione e mantenimento, considerando i costi di installazione e quelli successivi da dover coprire. Questo beneficio è da non confondere con gli altri disponibili che sono rivolti a saldare una parte della spesa effettuata o che prevedono un dato contributo sul costo.