Contratto di affitto, come registrarlo nel 2025 e quali sono i passaggi da seguire

Sono state apportate alcune modifiche alle modalità di registrazione dei contratti d’affitto: vediamo cosa bisogna fare e quali sono le possibilità di registrazione.

La stipula di un contratto d’affitto, quando l’utilizzo dell’immobile in proprio possesso viene ceduto per un periodo di tempo determinato, è obbligatoria per legge. Così come è obbligatorio per legge registrare il contratto d’affitto in modo tale che l’accordo intervenuto tra le parti assuma validità legale per entrambi i contraenti.

La registrazione ha chiaramente una finalità fiscale, poiché permette di registrare l’introito fisso mensile che il proprietario di casa percepisce per aver affittato la sua proprietà, ma ha anche una funzione di tutela sia nei confronti del proprietario di casa che in quelli dei locatari.

Esistono infatti degli obblighi e dei diritti che entrambe le parti possiedono per legge, ma che diventano validi solo nel momento in cui il contratto d’affitto viene registrato e diventa valido. In tal senso non è cambiato ovviamente niente, così come non è cambiata la tempistica di registrazione che deve avvenire entro 30 giorni dalla stipula o dalla decorrenza del contratto.

A registrare il contratto può essere sia l’affittuario che il locatario, poiché entrambi sono egualmente responsabili per il pagamento della somma necessaria alla registrazione. Verrà deciso dunque in fase di stipula quale delle parti si occuperà di effettuare questo passaggio, ma l’altra potrà e dovrà controllare che venga effettivamente compiuto.

Come registrare un contratto d’affitto nel 2025: i passaggi da seguire

Per quanto riguarda le modalità di registrazione del contratto non ci sono novità sostanziali. Non c’è stato infatti il passaggio definitivo alla modalità telematica, ma è ancora possibile effettuare la registrazione cartacea ad eccezione di quegli affittuari che possiedono 10 o più unità immobiliari.

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Come registrare un contratto d’affitto nel 2025: i passaggi da seguire -designmag.it

La novità più importante di quest’anno è rappresentata dall’aggiornamento del modello RLI – fondamentale per varie operazioni inerenti al contratto d’affitto, tra cui la registrazione – avvenuta il 12 dicembre del 2024. Sarà dunque necessario scaricare l’ultima versione del modello per evitare che risultino difformità che impediscano la corretta registrazione.

Il dato fondamentale da inserire sarà il codice che indica la tipologia di contratto d’affitto stipulata, ecco qui l’elenco:

  • L1 Locazione di immobile a uso abitativo 2%
  • L2 Locazione agevolata di immobile a uso abitativo 2% del 70% del canone
  • L3 Locazione di immobile a uso abitativo (contratto assoggettato a Iva) € 67
  • L4 Locazione finanziaria di immobile a uso abitativo € 200
  • S1 Locazione di immobile a uso diverso dall’abitativo 2%
  • S2 Locazione di immobile strumentale con locatore soggetto a Iva 1%
  • S3 Locazione finanziaria di immobile a uso diverso dall’abitativo € 200
  • T1 Affitto di fondo rustico 0,50%
  • T2 Affitto di fondo rustico agevolato € 67
  • T3 Affitto di terreni e aree non edificabili, cave e torbiere 2%
  • T4 Affitto di terreni edificabili o non edificabili destinati a parcheggio (contratto assoggettato a Iva) € 67

Oltre al modello RLI già citato, per concludere la registrazione sarà necessario presentare anche due copie contratto d’affitto firmato da entrambe le parti e marche da bollo da 16 euro ogni 100 righe o 4 pagine di contratto. Per chi sceglie la modalità cartacea basterà recarsi al più vicino ufficio dell’Agenzia delle Entrate, mentre chi sceglie la versione telematica potrà caricare la documentazione dal proprio account al quale accederà tramite SPID o CIE, oppure può affidarsi ad un intermediario autorizzato.

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