Contratto affitto casa: quali sono le tasse da pagare

In questo articolo, esamineremo quali sono le principali tasse che il locatario è chiamato a pagare nel momento in cui viene stipulato un contratto d’affitto. Vediamole insieme!

Quando si stipula un contratto di affitto per una casa, è importante conoscere quali sono esattamente le imposte che il futuro inquilino dovrà pagare.

Queste tasse possono variare a seconda del tipo di contratto e dalla durata dell’affitto, in ogni caso è bene fare chiarezza sulle tasse da dover pagare nel momento in cui si sceglie di affittare una casa, per non rischiare di andare incontro a multe salate. Capiamo allora quali sono tali imposte, cosa significano per il locatore e il locatario, e perché è fondamentale conoscerle, senza dimenticare, comunque, che in caso di dubbi è sempre consigliabile affidarsi ad un professionista del settore.

Ecco le principali imposte da destinare al Fisco

Vediamo ora nel dettaglio le tre tasse principali che si è tenuti a pagare in caso di contratto d’affitto:

  • L’Imposta di RegistroUna delle tasse più rilevanti quando si tratta di stipulare un contratto d’affitto è l’imposta di registro, la quale viene calcolata in base al valore di tale canone e può variare da una regione all’altra.
    Solitamente, questo tipo di imposta può essere calcolata come una percentuale dell’affitto annuale o come una somma fissa; inoltre, la responsabilità del pagamento spesso è a carico del locatore, anche se è possibile definire questa spesa all’interno del contratto.

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    Casa in affitto? Queste sono le imposte da pagare – designmag.it
  • Imposte Dirette e IVAL’aliquota delle imposte dirette può variare in base al reddito complessivo del locatore e alle leggi fiscali locali. Gli inquilini, in genere, non sono tenuti a pagare tasse dirette sugli affitti; tuttavia, in alcuni casi, potrebbe essere applicata l’IVA o l’imposta sul valore aggiunto: questo significa che il locatore potrebbe dover pagare un’imposta sul valore aggiunto del canone mensile.
    Proprio per questo motivo, è consigliabile informarsi sulle leggi fiscali del luogo per evitare brutte sorprese.
  • La Cedolare SeccaIn alcune giurisdizioni, è prevista una modalità semplificata di pagamento delle imposte sugli affitti: la cedolare secca.
    Questo sistema prevede che il locatore paghi una percentuale fissa del canone di affitto come imposta, senza dover dichiarare gli affitti come reddito. La cedolare secca può semplificare notevolmente la gestione fiscale per i locatori, ma è importante notare che potrebbe non essere disponibile ovunque e potrebbe non essere vantaggiosa in tutte le situazioni: può essere opportuno consultare un professionista, per determinare innanzitutto se questa tipologia di pagamento fiscale possa essere la scelta più adatta al vostro caso specifico.
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