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Normative

Contratti di locazione: nel tuo c’è la clausola risolutiva espressa? Controlla ed evita guai

Prima di firmare un contratto di locazione, fa bene attenzione a tutte le clausole o puoi rischiare di trovarti in grossi guai.

Di questi tempi non è facile trovare case in affitto per lunghi periodi, soprattutto nelle grandi città ad alta densità abitativa e sede di importanti atenei universitari e industrie. Possiamo dire che riuscire a trovare un appartamento in affitto – ad un prezzo accettabile – in città come Milano, Roma, Firenze o Bologna non è proprio un gioco da ragazzi.

Va da sé che, non appena troviamo un bilocale o un trilocale ad un prezzo che possiamo permetterci, siamo talmente felici che firmiamo senza nemmeno leggere con troppa attenzione il contratto che andiamo a sottoscrivere. Conseguenza? Rischiamo di trovarci sommersi da una montagna di guai.

I contratti, spesso, nascondono clausole assai insidiose e pericolose se non si fa attenzione. In modo particolare c’è una clausola che va sempre considerata e si tratta della clausola risolutiva. Prima di sottoscrivere qualunque contratto di locazione, dunque, fa attenzione a questa clausola o rischi davvero grosso.

Clausola risolutiva espressa: che cos’è e perché puoi finire nei guai

Forse hai già sentito parlare della clausola risolutiva espressa nei contratti di locazione ma non te ne sei mai preoccupato troppo e hai firmato il tuo contratto senza pensarci due volte. Vediamo perché questa clausola può andare a tuo svantaggio oppure a tuo vantaggio, a seconda dei casi.

Ecco cosa comporta la clausola risolutiva espressa/Designmag.it

Se sei il proprietario di una casa sicuramente la clausola risolutiva espressa nel contratto di locazione gioca a tuo favore in quanto tale clausola ti consente di liberarti senza troppe lungaggini di un inquilino che non ti paga regolarmente l’affitto mensile. Se, invece, sei l’inquilino questa clausola può incastrarti e farti passare guai non da poco.

Infatti se per qualunque difficoltà non riesci a pagare con regolarità l’affitto o paghi in ritardo, la clausola risolutiva espressa nel contratto dà diritto al proprietario di casa di sbatterti fuori in breve tempo. Infatti la clausola risolutiva espressa è nata proprio per tutelare i proprietari che, talvolta, si trovano ad avere a che fare con inquilini che vengono meno ai loro obblighi.

Grazie a questa clausola se il conduttore dell’immobile – l’inquilino – non paga al locatore il canone per un determinato numero di mesi, il contratto si risolverà automaticamente senza ricorrere a giudici e sentenze varie. Tuttavia, solitamente, la clausola risolutiva è piuttosto flessibile: sono il proprietario e l’inquilino che, di comune accordo, stabiliscono i termini.

Quindi, salvo casi davvero rarissimi, nessuno è mai stato sfrattato per aver pagato l’affitto con 3 o 4 giorni di ritardo rispetto ai termini concordati. E, comunque, spetta sempre al proprietario di casa decidere se applicare oppure no la clausola risolutiva anche se essa è stata chiaramente espressa nel contratto.

Samanta Airoldi

Sono Samanta, sono nata a Genova ma vivo a Milano da molti anni. Ho conseguito Laurea specialistica e Dottorato in Filosofia Politica e svolgo il lavoro di redattrice dal 2015. Ho pubblicato alcuni libri di Filosofia Politica in chiave "pop" e, nel corso di questi anni, ho lavorato per diversi blog. Mi sono sempre occupata, principalmente, di Politica ed Economia ma, talvolta, anche di lifestyle, benessere e alimentazione vegana essendo io stessa vegana. Le mie passioni principali sono proprio la Politica e l'Economia ma mi interessa anche il settore del benessere.

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