Conto corrente condominiale, attenzione a questi dettagli: grave rischio per i condomini

C’è un dettaglio, sempre sottovalutato dai condomini, al quale però andrebbe prestata più attenzione. Ecco di cosa si tratta: è un rischio

Sebbene molti sperino di riuscire, prima o poi, ad acquistare una casa indipendente con un bel giardino che gli consenta di godersi al massimo di tutti gli spazi, la maggior parte delle famiglie italiane vive in condominio.

Questo non significa per forza avere un appartamento piccolo, poiché anche in condominio ci sono soluzioni ampie ed arieggiate perfette anche per i nuclei più numerosi, specialmente se nei piani più alti, dove si può godere anche di un bel balcone o terrazzo.

Vivere in condominio, però, porta con sé alcune questioni come le riunioni periodiche, le spese relative alla gestione del palazzo e quindi il conto corrente condominiale. Oggi parliamo proprio di quest’ultimo: bisogna stare molto attenti.

Conto corrente condominiale, occhi ben aperti

Aprire un conto corrente condominiale è necessario per la gestione corretta e trasparente di tutte le spese che i condomini devono affrontare. La legge n. 220 del 2012, nell’articolo 1129 c.c. comma 7, infatti, impone che gli amministratori di condominio debbano far transitare le somme ricevute a qualunque titolo da condomini o da terzi e quelle erogate per conto del condominio su un conto corrente, postale o bancario, intestato proprio al palazzo. Tale conto corrente, però, può andare incontro ad illeciti le cui conseguenze si riversano sui cittadini come, ad esempio, gesti posti in essere dall’ex amministratore: in questo caso, sono i condomini che devono prestare attenzione, poiché per la legge la banca non ha l’obbligo di vigilanza, a meno di anomalie molto evidenti.

Allarme conto corrente condominiale
Allarme conto corrente condominiale: i condomini devono stare attenti (designmag.it)

Un altro esempio di malagestione è quello della confusione tra patrimoni, cioè il caso in cui l’amministratore confonda il patrimonio personale con quello condominiale. Anche nel caso in cui questo sia mosso dalla volontà di favorire la collettività condominiale, per esempio versando la propria liquidità sul conto del condominio e non sul proprio così da non lasciarlo in rosso, l’amministratore può essere revocato. Allo stesso modo, è reato il prelevare somme dal conto condominiale usandole per scopi personali.

C’è poi il reato di appropriazione indebita, previsto dall’articolo 646 del Codice Penale, che punisce chiunque procuri a sé o ad altri un indebito profitto, appropriandosi di beni o di denaro altrui. Nel caso in cui a commettere il reato sia l’amministratore, la carica viene immediatamente destituita.

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