Non c’è scampo, anche le case degli italiani dovranno diventare green e questo significa una cosa sola: spendere tantissimi soldi.
Siamo agli ultimi passaggi normativi e agli ultimi accordi tra UE e Stati Membri e poi verso la fine di agosto tutto verrà definitivamente deciso. La transizione green comincerà a diventare una realtà e anche il popolo italiano dovrà aderire al progetto. Le normative UE, lo ricordiamo, saranno vincolanti, dunque non ci saranno opzioni disponibili.
Gli obiettivi previsti dalla cosiddetta “direttiva case green” sono davvero ambiziosi: entro il 2030 e il 2050 poi, tutte e case, edifici, aziende e strutture dovranno essere sostenibili al 100%. A partire dal 2028 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno avere zero emissioni; gli edifici pubblici dovranno rispondere alla medesima classificazione entro il 2026; per le case ad uso residenziale c’è tempo fino al 2032.
La volontà europea di proteggere l’Ambiente è certamente nobile, e le nuove normative sono nate in seguito ad ampie indagini.
Secondo gli esperti, tutti gli edifici, in percentuali variabili, sono responsabili di più di un terzo delle emissioni di CO2 di tutta Europa e e del 40% del consumo di energia. Per entrare ancora più nello specifico, una casa di Classe G consuma fino a 10 volte di più rispetto alle altre classi energetiche. Significa dunque più inquinamento ed emissioni, oltre che naturalmente maggiore spesa per il proprietario.
Migliorando la prestazione energetica, un’abitazione costerà di meno in termini economici e anche di impatto ambientale. Il problema è che le normative sono piuttosto stringenti e non tutti gli italiani possono permettersi un investimento che va dai 3 ai 60 mila euro, che sia per un fotovoltaico, una pompa di calore, un impianto eolico o per ristrutturare l’edificio con infissi e “cappotti” efficienti energicamente.
Abbiamo capito che entro pochi anni ogni famiglia italiana dovrà ristrutturare ampiamente la propria abitazione per rispondere ai nuovi obblighi.
Riepilogando, entro il 2030 tutte le case che non lo siano di già dovranno passare alla Classe E; successivamente, entro il 2033, alla Classe D. Per gli edifici pubblici c’è ancora meno tempo: Classe E entro il 2027 e Classe D entro il 2030.
La pessima notizia è che un articolo della direttiva green, il numero 16, stabilisce che:
Ogni Stato Membro dovrà occuparsi di quella percentuale di edifici – in primis quelli residenziali – che hanno consumi energetici elevati, prospettando sanzioni e restrizioni a tutti gli immobili con classe energetica G
Probabilmente verranno, come al solito, penalizzati ancora di più quei cittadini che sono in difficoltà economica, che non riescono ad accedere al credito per installare un impianto a energia rinnovabile. Anche se il Governo offre degli incentivi e vari tipi di bonus, rientrare nei requisiti è difficile e spesso le persone non sanno nemmeno a chi rivolgersi per attivare – ad esempio – il reddito energetico o altri progetti simili. Le famiglie si ritroveranno dunque a dover spendere obbligatoriamente decine di migliaia di euro per adeguarsi.