C’è un’importante novità sul condono edilizio in seguito all’ultima sentenza della Corte di Cassazione. Scopriamo di cosa si tratta.
Il condono edilizio è un provvedimento che permette ai cittadini di regolarizzare una propria posizione, ottenendo un annullamento di una pena o di una sanzione che deriva da un atto illecito in ambito edilizio. Si tratta di un’importante opportunità che permette alle persone di sanare un abuso, ovvero un illecito.
Il condono edilizio è disciplinato dall’art 29 del Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia. Ma una recente sentenza della Corte di Cassazione ha gelato milioni di cittadini, che attendevano il rinnovo del condono edilizio.
Il condono edilizio è un provvedimento grazie al quale i cittadini possono ottenere l’annullamento di una pena o di una sanzione, che deriva direttamente da un abuso edilizio. Il condono ha una durata limitata, in quanto l’atto prevede un inizio e una fine per poter usufruire di quest’opportunità. È compito della legge disporre il condono edilizio dando la possibilità ai cittadini di accedervi, in presenza di determinate condizioni.
In base a quanto stabilito dalla legge italiana, affinché un atto illecito immobiliare sia sanabile, è necessario che gli interventi siano considerati conclusi. Questa è la prima condizione per poter valutare l’eventuale “condonabilità” degli abusi edilizi.
La Corte di Cassazione ha deciso che non è possibile eseguire ulteriori interventi sull’abuso da condonare: quest’eventualità va in contrasto con il rispetto del termine previsto dalla normativa in vigore. Per il 2024 è prevista l’approvazione di un condono edilizio che, secondo quanto stabilito dal Decreto Salva casa 2024, dovrebbe entrare in vigore a partire dal 30 maggio dell’anno in corso.
Lo scopo del decreto è quello di aiutare i cittadini a regolarizzare lievi difformità edilizie. Sarà possibile sanare gli abusi relativi a:
Lo scopo del Decreto Salva Casa è quello di adeguare il patrimonio immobiliare italiano alle normative vigenti. Si tratta di un intervento necessario alla luce dei dati che vedono circa il 50% del patrimonio immobiliare italiano caratterizzato da difformità che impediscono di accedere alle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica o addirittura alla vendita dell’immobile.