Condominio, come passare dal riscaldamento centralizzato a quello autonomo: cosa dice la legge

Se abiti in un condominio, puoi passare dal riscaldamento centralizzato a quello autonomo. Ecco come effettuare questo passaggio

Coloro che abitano in un condominio, per ovvie motivazioni avranno sicuramente un impianto centralizzato a propria disposizione. A suggerire ciò è la legge, che indica come ogni unità familiare composta da 4 o più persone debba esserne disposta. Viene inoltre indicato un requisito di potenza da rispettare, che si aggira sui 100 kW. Può anche essere più potente ovviamente, ma non minore di questa soglia.

Tuttavia, la legge afferma senza particolari giri di parole che la trasformazione può avvenire eccome. Basterà infatti rispecchiare i requisiti richiesti e si potrà procedere. Ecco come avviare tutto l’iter necessario. Ovviamente, non senza aver visto prima cosa dice la legge in merito a questi passaggi.

Ecco come cambiare riscaldamento

Cambiare tipologia di riscaldamento non sarà nulla di complicato. Benché per legge ogni famiglia debba possedere un impianto centralizzato, ciò non impedisce in alcun modo il passaggio a una tipologia autonoma. Bisognerà infatti “giustificare” il proprio passaggio, garantendo quindi che l’impianto precedente non è più utilizzabile in alcun modo. Non basterà dunque il singolo desiderio per ottenerlo.

Ecco come cambiare il riscaldamento di un condominio
Se abiti in un condominio dovrai seguire questi passaggi (Designmag.it)

La relazione tecnica che si presenterà a chi di dovere, dovrà dunque dimostrare che esistono delle cause tecniche o strettamente personali, così da poter passare a una forma autonoma senza alcun vincolo. Servirà tuttavia coinvolgere l’intera assemblea condominiale, così da ottenere la delibera necessaria all’avvio dei lavori di trasferimento. Nulla di ostico, a patto che ovviamente si riesca a ottenerla.

Nel caso in cui soltanto una famiglia voglia fare ciò, staccandosi dunque dal resto del condominio, in questo caso potrebbero esserci dei cambiamenti. Ci si potrà ugualmente scollegare dal resto dei condomini, a patto che la propria scelta non sia però sconveniente con il resto degli inquilini. In quel caso, essendo un procedimento invalidante, non si potrà proseguire con il passaggio ad autonomo.

Senza contare che potrebbe verificarsi l’eventualità di un malfunzionamento generale, cosa ovviamente da evitare e che annullerà tutto se si dovesse presentare. Le forme di riscaldamento autonomo sono certamente tra le più convenienti, dato che proprio per via del nome che presentano non dipendono dalle altre unità abitative. Restituiscono dunque una certa indipendenza, seppur ci siano degli aspetti da considerare. Per esempio, il fatto che installazione e manutenzione siano totalmente a carico del proprietario dell’appartamento.

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