Una guida completa sulla comproprietà immobiliare. Tutto quello che c’è da sapere e i problemi da evitare.
Si definisce comproprietà immobiliare quando la proprietà di un immobile è divisa in due o più quote. Questo vuol dire anche che i diversi proprietari hanno gli stessi diritti nell’usufrutto dell’immobile così come uguali sono le responsabilità nel gestirlo.
Le quote proprietarie possono essere divise in parti eque così come può capire che ci un proprietario con quote superiori agli altri. In ogni caso la proprietà, indipendentemente dalla quota, si estende per tutto l’immobile e non può essere relegata solo ad una parte dello stesso. A definire l’uso dell’immobile in comproprietà è l’articolo 1102 del Codice Civile, nel quale si definisce, essenzialmente, che ogni comproprietario può utilizzare liberamente l’immobile a patto che non vada a ledere il paritetico diritto degli altri comproprietari. Già questo, quindi, segna una grande linea di demarcazione sul come e quando si può sfruttare un immobile in comproprietà.
Secondo quanto stabilito dall’articolo sopracitato, è possibile che uno dei comproprietari abiti nell’immobile senza pagare canone di affitto, ma deve esserci un accordo tra tutti i proprietari e in ogni caso la decisione non può essere arbitraria. In altre parole, i restanti comproprietari possono chiedere un affitto qualora in cui l’occupazione diventi illecita.
In generale qualsiasi decisione riguardate l’immobile in comproprietà deve vedere l’accordo tra tutti i proprietari. Ad esempio, se si vuole mettere in vendita la casa tutti i proprietari devono essere d’accordo e il ricavato della vendita si divide in percentuale alle quote dell’immobile possedute. Qualora, invece, la decisione di vendere si attuata da un solo proprietario, non si può procedere con l’atto e nel caso questo può essere dichiarato nullo.
Quando i proprietari non riescono a trovate un accordo ogni comproprietario può rivolgersi ad un giudice che a quel punto avvierà una causa di divisione giudiziale.
Così come avviene per l’eventuale ricavato della vendita, anche le spese dell’immobile in comproprietà seguono la regola della proporzionalità delle quote, il che significa che le spese sono uguali per tutti nel caso in cui uguali siano le quote proprietarie, altrimenti chi ha quote maggioritarie dovrò sborsare di più.
In linea generale comunque, l’ordinaria manutenzione può essere sostenuta dai singoli comproprietari che poi potranno richiedere il rimborso agli altri; nel caso in cui sia necessario effettuare lavori definiti di straordinaria manutenzione (come un’intera ristrutturazione) allora bisogna trovare comunque un accordo tra tutti i comproprietari.