Grazie all’art 64 comprare casa è possibile anche senza grandi risorse economiche: ecco le novità da conoscere se hai pochi soldi.
Per molti italiani l’acquisto di una casa rappresenta il sogno di una vita, per il quale fare sacrifici e dedicare gran parte dei propri sforzi. Non per tutti, però, è facile riuscire e realizzare tale progetto ed è necessario essere ben consci di tutto ciò che comporta lanciarsi in una avventura del genere. Con la crisi economica e il precariato dilagante nel mondo del lavoro, diventare proprietari di un’abitazione rischia di trasformarsi in un’utopia per molti.
Soprattutto chi ha una famiglia numerosa e risorse economiche tutt’altro che ingenti si vede spesso costretto a rinunciare per via della mancanza di garanzie necessarie a richiedere un prestito alla banca. A partire dal 1° gennaio di quest’anno, però, le novità introdotte permettono di poter nuovamente prendere in considerazione l’acquisto di un immobile.
Con la Legge di Bilancio, infatti, si è voluto apportare delle modifiche che rendono la questione molto più agevole per alcune categorie. Innanzitutto, è stata prorogata fino al 31 dicembre 2024 la facoltà di disporre della garanzia dell’80% dell’intera somma del mutuo attingendo dal Fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa.
Per tutto il 2024, sono poi stati stanziati altri 282 milioni di euro per il Fondo. La Legge di Bilancio chiede l’inserimento tra i beneficiari di famiglie numerose con determinati requisiti. Una volta esaminata l’istanza, si stabiliranno il tetto massimo della garanzia e la cifra per far fronte all’impegno.
Come dicevamo, uno degli intenti è quello di prolungare fino al 31 dicembre di quest’anno la possibilità di ottenere il passaggio dal 50% all’80% come misura massima dell’importo totale della garanzia per alcune categorie previsto dall’art 64 del decreto legge n.73 del 2021. In tali categorie prioritarie rientrano coloro che hanno un ISEE inferiore ai 40.000 euro annui e con un mutuo che supera l’80% del costo totale dell’abitazione, inclusi gli oneri accessori.
Nel dettaglio, ci si riferisce a:
A questi gruppi prioritari sono stati poi aggiunti per quest’anno ulteriori nuclei familiari che devono rispondere a determinati criteri, ovvero: