Il mercato immobiliare oggi è influenzato dalla direttiva case green; conviene ancora comprare una casa con classe energetica G?
L’acquisto di un immobile è sempre e da sempre un impegno importante, e non solamente per quanto riguarda l’aspetto economico. Sia per scelta di vita o per investimento, chi compra una casa deve prestare attenzione a tantissimi fattori, a cui oggi se ne aggiunge un altro. O meglio, la classe energetica di un immobile esiste da molto tempo, ma da ora in avanti questo “dettaglio” inciderà notevolmente sul valore e sul comfort abitativo dell’edificio stesso.
Chi si appresta a comprare una casa, dunque, deve ormai guardare per prima cosa la classe energetica, visto che entro il 2050 tutti gli edifici residenziali dovranno essere a “emissioni zero” e, ancora prima, dovranno ridurre i consumi energetici del 16 e del 26% rispettivamente entro il 2030 e il 2033. Ecco allora i consigli degli esperti e tutto quello che c’è da considerare in merito alla classe energetica bassa di un immobile che interessa.
Di primo impatto, pensare di acquistare una casa con classe energetica molto bassa come la G può sembrare una “follia” o quantomeno un affare poco conveniente. Questo perché, secondo stime generali, per rendere una casa “green” serve un investimento di almeno 50-60 mila euro, un cifra che va ad aggiungersi al prezzo di acquisto.
Ma, pensandoci bene, il mercato immobiliare arriva in soccorso, perché sta già ampiamente penalizzando gli immobili con classe energetica bassa. In sostanza, hanno già perso “sulla carta” molto del loro valore rispetto a prima dell’avvento della direttiva case green, e dunque si apre uno scenario completamente diverso.
In conclusione, oggi conviene cavalcare l’onda della transizione green invece di lasciarsi sopraffare da essa, e l’acquisto di un immobile di classe energetica bassa può rivelarsi un’idea geniale sotto molti punti di vista.