5 modi per utilizzare le foglie morte in modo intelligente

Dopo aver ammirato il foliage con i suoi splendidi colori autunnali, in giardino ci si ritrova con il suolo ricoperto di foglie morte. Il prato e altre zone dell’outdoor sono colme di foglie secche e forse vi state chiedendo come utilizzare le foglie morte e non sprecare questa risorsa naturale. Ebbene, vi diamo tre consigli per riciclare le foglie secche invece che buttarle nella raccolta differenziata dell’umido.

Ecco come usare le foglie morte in modo geniale

Le foglie morte hanno dei bellissimi colori che vanno dal giallo al rosso fino al marrone. Ma come usarle al meglio? Qualsiasi giardiniere vi direbbe che sono perfette per fare il compost oppure per creare una pacciamatura e proteggere le piante dal gelo durante la stagione invernale.

Ma questa umile materia organica ha una qualità estetica da non sottovalutare, per questo le foglie autunnali si possono usare anche per decorare gli interni. Oltre che per isolare dal freddo e dall’umidità le piante e la casa.

Ricapitolando, ecco come potete usare in modo intelligente le foglie morte che stanno prendendo il sopravvento in giardino:

1. Falciare le foglie in piccoli pezzi da lasciare sul prato per nutrire il terreno e le piante.
2. Usare le foglie per la pacciamatura di piante e di ortaggi per farli resistere al freddo invernale.
3. Mettere le foglie in un bidone per fare il compost naturale.
4. Fare una copertura sul tetto con le foglie e poi coprire il tutto con un telo di plastica per isolare l’ambiente e renderlo più caldo.
5. Decorare la casa con le foglie secche.

L’ultima idea riguarda la decorazione della casa, effettivamente con le foglie secche potete creare decorazioni autunnali per finestre puntando sui colori a contrasto.

Allo stesso modo potete creare centrotavola autunnali con foglie e bacche. Infine, se volete creare qualcosa di più elaborato potete anche usare le foglie con i fiori secchi e creare dei suggestivi pot pourri profumati aggiungendo i vostri oli essenziali preferiti.

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