Quando si parla di box doccia bisogna tenere conto dello stile del bagno e delle sue dimensioni: si adattano facilmente alle nostre esigenze, basta saper scegliere il modello migliore per accessori e materiali
Foto Shutterstock | Joerg Lantelme
La doccia filo pavimento è l’ideale quando si ha a che fare con bagni molto piccoli: la continuità è la chiave per ingrandire otticamente una stanza. Infatti, si possono montare le ante direttamente sulla pavimentazione oppure installare un piatto doccia sempre a filo inglobato nella pavimentazione. La chiave è però inclinare in paniera giusta il piano o porre dei rialzi o delle chiusure ermetiche per fare in modo che non si disperda l’acqua e non si allaghi il bagno.
Una doccia di questo tipo è perfetta se va creata nella parte finale del bagno, magari in prossimità della finestra, rendendo più facile l’accesso e al contempo non darà un senso di maggiore ariosità.
Foto Shutterstock | New Africa
Lo spazio influisce anche sulla scelta delle ante: quelle scorrevoli su binario a scomparsa permettono recuperare centimetri preziosi, mentre quelle con aperura esterna vanno studiate con precisione. In generale è però sempre meglio sceglierle comunque trasparenti e possibilmente lucide, in modo da diffondere al meglio la luce senza assorbirla, soprattutto se la fonte diretta non è troppo potente, ma richiedono sicuramente qualche sessione di pulizia in più, rendendo quelle opache più pratiche.
Il dubbio però resta sul materiale: il vetro, o meglio il cristallo temperato, è la soluzione sicuramente più elegante e riflettente, ma è più caro, più difficile da mantenere pulito e più pesante del plexiglass, che è la soluzione più economica e pratica, che potrebbe però deteriorarsi col tempo.
Foto Shutterstock | Artazum
Se lo spazio a disposizione è tanto, allora potete rendere la vostra doccia una vera e propria spa. La forma ideale del box è rettangolare, con una parte dedicata per esempio al bagno turco con doccetta e seduta in muratura, opposta all’altra doccia classica, magari con l’aggiunta di getti idromassaggio montati verticalmente. Il soffione della doccia ampio è in questo caso perfetto, magari con la possibilità di effettuare della cromoterapia.
Foto Shutterstock | Kristi Blokhin
Il piatto doccia in ceramica è la soluzione classica più diffusa: seppur oggi il design si sia aggiornato, hanno comunque uno spessore che esteticamente può non essere il massimo, soprattutto in un bagno contemporaneo. Resta comunque una buona opzione che si adatta a ogni esigenza, resistente e facile da pulire.
Foto Shutterstock | Jodie Johnson
Con il box doccia in muratura non si sbaglia mai: soprattutto se tra due pareti già esistenti, si recuperano gli spazi in maniera funzionale, riducendo poi le superfici trasparenti da pulire costantemente.
Se invece volete creare delle mura apposite per definire la doccia, oltre alle tante possibilità di forme, dal rettangolare al tondo, avete diverse opzioni di altezza. Infatti, si possono creare muretti fino a metà doccia come pareti complete che creano un angolo privato e molto elegante: l’importante è non chiudere lo spazio e togliere luce.
Foto Shutterstock | AlexandrBognat
Esistono due tipologie di vasca-doccia: o si installa una vasca in un box walk-in, ovvero a filo e con una parete aperta (avrete bisogno di molto spazio), rendendo lo spazio multi funzionale e molto chic, oppure unire i due sanitari in un’unica soluzione. Molto diffusa nelle case ormai datate, in realtà può essere un’ottima idea se avete esigenza di mantenere la vasca, ma lo spazio è ridotto.
Esistono vasche con il fondo antiscivolo pensato già per il duplice utilizzo, così come strutture rigide che la chiudono parzialmente: dipende molto dalla resa estetica che volete dare. Se vi piacciono le ispirazioni vintage, allora si può optare per una vasca libera dal design contemporaneo abbinata alla tenda doccia, che però deve essere in tessuto pesante per non spostarsi e non disperdere acqua.