Eventuali difformità dei dati catastali possono avere gravi effetti per la successiva stipula di un rogito. Scopriamo come rimediare e salvare l’atto.
Il catasto è l’inventario di tutti gli immobili situati in un determinato territorio, individuati in una mappa. Prima di concludere un rogito per l’acquisto di una proprietà, vengono compiute delle verifiche per accertare che sia tutto nella norma.
Tra i controlli rientrano anche quelli relativi ai dati catastali, cioè le informazioni che sono contenute nel registro tenuto presso gli Uffici dell’Agenzia delle Entrate. Molte volte tali registri non sono aggiornati e, di conseguenza, le informazioni riportate sono errate. Cosa accade in queste ipotesi? L’atto di compravendita non può più essere stipulato oppure è nullo? Vediamo cosa stabilisce la legge.
Difformità catastale: quando si verifica e quali effetti ha sull’atto?
La difformità catastale comporta una discordanza tra lo stato di fatto e i documenti depositati al catasto. L’esempio classico è quello di un immobile che risulta ancora intestato al precedente proprietario. È opportuno evidenziare, tuttavia, che il catasto ha soltanto una valenza fiscale, perché serve a calcolare le tasse sugli immobili.
Di conseguenza, le possibili discrepanze di lieve entità possono sfociare in problemi con il Fisco, ma non possono causare la nullità dell’atto di compravendita.
Per esempio, se dai registri catastali emerge che un immobile è ancora intestato al vecchio proprietario, non necessariamente il nuovo è impossibilitato a disporne. Una probabile conseguenza delle difformità catastali, però, può essere un problema con l’identificazione dell’immobile. Affinché, dunque, il rogito sia valido, tali difformità devono essere lievi e l’oggetto dell’atto deve essere identificabile.
Se l’immobile è ben individuabile anche se ci sono degli errori catastali, il rogito rimane valido. Al contrario, in presenza, di errori gravi, che rendano impossibile l’identificazione dell’oggetto dell’atto, il contratto sarà nullo.
In caso di gravi difformità catastali, per preservare l’atto negoziale, è consigliabile effettuare un aggiornamento del registro. A tal fine, bisogna designare un tecnico di fiducia, affinché invii al catasto una richiesta di rettifica o correzione, insieme ad un’attestazione di conformità debitamente sottoscritta. Quest’ultima certificazione serve a dimostrare la corrispondenza tra lo stato di fatto e le informazioni catastali.
L’acquirente, quindi, ha il diritto di chiedere al proprietario dell’immobile l’aggiornamento di tutti i documenti, prima della conclusione del rogito dinanzi al notaio. Al contrario, le gravi difformità catastali impediscono qualsiasi operazione di compravendita e l’atto, se già stipulato, sarà nullo.