L’imposta di successione si paga in base ai dati inseriti nella dichiarazione di successione. Il pagamento deve essere effettuato entro sessanta giorni dalla data di notifica dell’avviso.
L’imposta di successione liquidata d’ufficio può essere molto alta, tutto dipende dei beni immobili inseriti nell’asse ereditario.
Una corretta pianificazione fiscale può ridurre l’imposta di successione che grava sugli eredi, ad esempio: donazione o usufrutto di un immobile.
Imposta di successione e strategie per ridurre l’importo da pagare
Ridurre il carico fiscale è possibile solo se si opera una pianificazione fiscale adeguata che permette agli eredi di ottenere un patrimonio più consistente. L’imposta di successione è calcolata sul valore dell’immobile che potrebbe essere diverso dal prezzo effettivo di vendita.
Quindi, è possibile stabilire l’imposta di successione che sarà pagata nella divisione dell’asse ereditario. Inoltre, è opportuno considerare anche la situazione economica degli eredi in modo da non creare difficoltà a chi dovrà pagare l’imposta di successione.
L’imposta di successione è calcolata d’ufficio ed è pari all’8% del valore del bene trasferito all’erede. Se ci sono dei debiti, questi sono sottratti dal valore del bene e sulla differenza si paga l’imposta. Inoltre, la normativa prevede delle agevolazioni per gli eredi, nello specifico:
- pagano un’imposta del 4% il coniuge e i parenti in linea diretta sul valore che eccede un milione di euro;
- il 6% fratelli e sorelle sul valore che supera 100.000 euro;
- pagano il 6% senza franchigia, i parenti fino al quarto grado e affini al terzo grado;
- gli eredi disabili pagano l’8% su una franchigia di 1,5 milioni.
L’imposta di successione non è dovuta se il valore ereditato non supera la franchigia. L’eredità è divisa in base alla quota spettante a ciascun erede sull’interno asse ereditario. Per i soggetti che non sono nel nucleo familiare, non sono previste le agevolazioni, a eccezione per gli eredi invalidi.
Una strategia per evitare di pagare un’imposta di successione troppo alta, potrebbe essere quella di donare l’immobile riservando l’usufrutto, in quanto l’imposta di successione si applica sulla nuda proprietà. Bisogna anche considerare che si possono sfruttare le agevolazioni sulla prima casa che permettono di ridurre le imposte del trasferimento.
Nel caso in cui l’erede sia il coniuge, una soluzione potrebbe essere la comunione dei beni che permette un risparmio netto sull’imposta anche considerando la riduzione del patrimonio del 50%.
Diverso è per i beni mobili, in questo caso le strategie da mettere in atto sono: acquistare titoli; cointestare il conto corrente e sottoscrivere una polizza assicurativa. Queste pratiche, come la cointestazione del conto corrente, permettono di dividere il patrimonio sul conto tra i correntisti. L’erede in questo caso potrà riscuotere la sua parte e solo sulla parte del defunto pagare l’imposta.