Grazie al metodo venuto dal Giappone potremo organizzare al meglio il frigorifero e abbattere una volta per tutte gli sprechi alimentari.
È uno dei tanti paradossi del nostro tempo: una persona su undici soffre la fame nel mondo (733 milioni in totale) eppure si continuano a sprecare quantità industriali di cibo. Il problema dello spreco alimentare ha una scala globale e si stima che solo con il cibo buttato via ogni anno potrebbero essere sfamate 1,26 miliardi persone.
Soltanto nel nostro Paese ogni giorno vengono buttati via 75 grammi di cibo (che in un anno fanno 27.253 kg a testa). Facendo qualche conto, gli sprechi di cibo in cucina da parte degli italiani valgono qualcosa come 6,48 miliardi di euro, poco meno di mezzo punto del PIL. Non sono da meno – anzi – gli sprechi della filiera produttiva: oltre 9 miliardi di euro.
Sono molto sostanziosi, come si può vedere, i motivi per ridurre gli sprechi di cibo che molto spesso sono dovuti a una cattiva organizzazione del frigorifero. Grazie al metodo giapponese potremo ovviare a questo problema. Ecco come funziona il sistema proveniente dal Paese del Sol levante.
Metodo giapponese antispreco per organizzare il frigo: come funziona
I giapponesi spiccano per le loro capacità organizzative. Non sembra un caso che sia giapponese l’indiscussa regina del riordino domestico: Marie Kondo, famosa anche nel nostro Paese grazie al suo metodo per riportare l’ordine nelle nostre case. E per organizzare in maniera ordinata – e in chiave antispreco – il nostro frigo come dobbiamo fare?
Per gestire al meglio il frigorifero potrà tornarci molto utile il sistema antispreco proposto da due ricercatori della Teikyo University di Tokyo: Kohei Watanabe e Tomoko Okayama. I due sono alla ricerca di soluzioni per ridurre gli sprechi di cibo domestico e applicano tecniche di riordino non ad armadi o cassettiere (come fa appunto Marie Kondo) ma al frigorifero.
Dagli studi dei due ricercatori nipponici è emerso infatti che spesso la gente “dimentica” il cibo all’interno del frigorifero e interpreta male le etichette di scadenza riportate sui prodotti. L’essenza del loro metodo consiste dunque nel “gerarchizzare” gli alimenti per data di scadenza e nel dare loro maggiore visibilità.
Watanabe e Okayama consigliano prima di tutto di creare uno scaffale o una sezione apposita all’interno del frigo per collocare i cibi prossimi alla scadenza oppure di usare un nastro adesivo (o comunque qualche etichettatura colorata) per identificarli. Un’altra ottima idea è quella di collocare i prodotti da consumare in un vassoio o in un contenitore trasparenti.
Un’altra operazione da fare con regolarità è il controllo delle date di scadenza o con la dicitura “da consumare preferibilmente entro” imparando a distinguerle (solo la prima indica tassativamente il limite massimo entro cui consumare il prodotto). Ultimo suggerimento: se proprio dobbiamo scartare del cibo meglio farlo con consapevolezza, non per distrazione o per disorganizzazione. Aiuterà a responsabilizzarsi.