Come ottenere la detrazione fiscale sul mutuo: sono in molti a sbagliare e perdono il rimborso

Chi paga il mutuo può ottenere un rimborso portando in detrazione alcune spese sostenute. Vediamo qual è la corretta procedura da seguire.

Il mutuo prevede il pagamento di interessi corrisposti insieme alla rata mensile versata alla banca. Cifre molto alte che tagliano notevolmente il budget familiare. Come recuperare almeno in parte la spesa?

Per comprare casa più del 70% degli acquirenti deve necessariamente richiedere un mutuo alla banca. La maggior parte delle famiglie, infatti, non dispone della liquidità necessaria per comprare l’immobile, pagare il notaio, l’agenzia e le imposte. A mala pena hanno i soldi per le prime spese, quelle non coperte dal grande finanziamento, figuriamoci per un acquisto totale. Pur di non pagare l’affitto si preferisce corrispondere una rata mensile piuttosto onerosa per avere una casa di proprietà.

Anni di sacrifici che alla fine saranno ripagati con un bene di valore da lasciare ai figli (sempre se si effettueranno gli interventi previsti dalla Direttiva Case Green). Chi sta costruendo ora una casa dopo aver richiesto un mutuo è bene che si informi su come avere un immobile con alta classe energetica per aumentarne il valore ed evitare futuri problemi di ristrutturazione. Mutuo per acquisto o per costruzione di una casa, dunque, che toglie molti soldi al mese dalle tasche degli italiani.

Come recuperare parte delle spese del mutuo prima casa, comprata o costruita

La normativa prevede dal 1998 una detrazione del 19% degli interessi passivi del mutuo e relativi oneri accessori più una analoga detrazione delle quote di rivalutazione dipendenti da clausole di indicizzazione connesse a mutui ipotecari sottoscritti dal 1998 per la costruzione o la ristrutturazione edilizia della casa principale. Tale detrazione si calcola su un tetto massimo di 2.582,28 euro.

Come ogni altra detrazione, per usufruirne occorrerà portare la spesa in dichiarazione dei redditi utilizzando i corretti codici. Per le spese riferite al periodo compreso tra i 1998 e il 31 dicembre 2021 il codice di riferimento in caso di costruzione abitazione principale è “10”. In base al reddito si stabilità se spetta il trattamento integrativo.

Per i mutui stipulati dal 1° gennaio 2022, invece, il codice di riferimento è “46”. Dove si avessero più mutui in corso il limite di 2.582,28 euro farebbe riferimento all’ammontare complessivo degli interessi, accessori e quote di rivalutazione. Una puntualizzazione importante che sottolinea una importante differenza tra acquisto dell’abitazione principale e costruzione della stessa. Nel secondo caso la quota di interessi del coniuge fiscalmente a carico non potrà essere portata in detrazione dall’altro coniuge.