Come il Decreto Salva Casa ha trasformato il condono: attenzione a non fare confusione

Il nuovo testo porta con sé una serie di provvedimenti che rappresentano una svolta nella gestione delle difformità edilizie.

Il contesto normativo italiano in materia di edilizia è stato oggetto di numerosi interventi legislativi nel corso degli anni, volti a regolare e, in alcuni casi, a sanare le difformità edilizie. Questi interventi hanno però spesso creato confusione tra i cittadini, in particolare per quanto riguarda la differenza tra condono e sanatoria. Recentemente, il Governo ha introdotto nuove misure attraverso il Decreto Salva Casa, mirate a semplificare le procedure edilizie e urbanistiche, senza tuttavia replicare i modelli del passato.

La necessità di una normativa più chiara e snella nasce dalla complessità delle regole esistenti, che spesso impediscono ai cittadini di mettere in regola le proprie abitazioni, soprattutto in presenza di piccole difformità o irregolarità. Il Decreto Salva Casa, approvato a maggio 2024, si inserisce in questo contesto, offrendo strumenti di regolarizzazione senza ricorrere a condoni generalizzati.

Tutte le novità del Decreto Salva Casa che è bene conoscere

Il Decreto introduce nuove tolleranze per le difformità edilizie, calibrate in funzione della superficie dell’immobile. Queste tolleranze, che possono raggiungere il 5% per immobili sotto i 100 mq, sono pensate per evitare che piccole discrepanze tra progetto e realizzazione impediscano la regolarizzazione. Inoltre, il Decreto estende le “tolleranze esecutive”, ovvero le piccole irregolarità geometriche o di finitura che non alterano in modo sostanziale la conformità dell’immobile.

novità del decreto salva casa
Sono state introdotte nuove tolleranze costruttive, che variano in base alla superficie dell’immobile – designmag.it

Un altro aspetto innovativo del Decreto Salva Casa è la semplificazione dell’accertamento di conformità. La normativa vigente richiedeva la cosiddetta “doppia conformità”, ovvero la corrispondenza dell’opera sia al momento della realizzazione sia al momento della richiesta di sanatoria. Il Decreto introduce una deroga a questo principio, consentendo la regolarizzazione anche in assenza di doppia conformità per interventi che rispettino la normativa edilizia vigente al momento della realizzazione e la normativa urbanistica al momento della domanda.

Questa semplificazione è particolarmente significativa per le “parziali difformità”, ovvero quelle irregolarità che non sono più sanabili a causa della rigidità della disciplina della doppia conformità. Il Decreto consente quindi la sanatoria di questi interventi, a condizione che fossero conformi alle norme edilizie al momento della loro realizzazione e che siano compatibili con le attuali norme urbanistiche.

Il Decreto Salva Casa rappresenta quindi una svolta nella gestione delle difformità edilizie, distinguendosi chiaramente dai condoni generalizzati. Pur semplificando la regolarizzazione di piccole irregolarità, il Decreto non apre la strada a una liberalizzazione indiscriminata dell’edilizia. Le sanzioni restano proporzionate alle irregolarità e gli abusi significativi senza titolo edilizio valido non possono essere sanati. Questo approccio mira a mantenere un equilibrio tra flessibilità normativa e rigore urbanistico, evitando gli errori del passato.

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