Come capire se il solaio sta cedendo? Tutti i segnali che avvisano dell’imminente pericolo e come evitare rischi

Il solaio rappresenta un vero e proprio rischio, soprattutto se è intaccato in alcuni punti, bisogna controllarlo subito per capire.

Non è insolito che ci si trovi all’improvviso a dover affrontare danni ingenti a questa porzione dell’immobile, con la possibilità poi di ottenere problemi anche molto gravi in termini di sicurezza. Tutti quindi dovrebbero capire come controllare questa porzione della casa e cosa fare per gestire tutto.

Questa parte dell’immobile può andare incontro ad usura e quindi determinare la comparsa di condizioni piuttosto severe da gestire. Sarebbe utile fare un controllo periodico, soprattutto quando si vive in case datate. Questo per scongiurare che accada all’improvviso che una porzione dello stesso si stacchi e precipiti nell’appartamento.

Solaio che cede, come capirlo e come intervenire subito: segnali di pericolo

Ci sono alcuni indizi comuni a cui fare riferimento che, in generale, permettono a chiunque di identificare il problema, anche se non molto esperto. Ovviamente in primo luogo ci sono le crepe, quindi fessure, sottili o ben visibili, che possono in qualche modo preannunciare il danno. Da notare anche bolle e avvallamenti, questi sono sempre sospetti, bisogna fare massima attenzione.

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Come capire se il solaio sta cedendo e c’è pericolo (designmag.it)

I segnali di cedimento del solaio possono derivare da uno stato di usura profondo e quindi da una compromissione generale, da un difetto di costruzione che può portare a problematiche severe nel tempo o immediatamente dopo la realizzazione, macchie di muffa che sono il simbolo di infiltrazioni d’acqua, segni visibili dati da umidità (come distacco dell’intonaco). Questi sono tutti campanelli d’allarme specifici da considerare.

Alcuni fattori più di altri possono rappresentare un rischio, si parla in particolare di “sfondellamento” quando le sollecitazioni costanti comportano una deformità del solaio che viene acuita da eccessiva compressione o dilatazione dei materiali. Questo si verifica soprattutto per quegli edifici che risalgono agli anni 40/70. Tutto dipende sempre dal materiale ma va ricordato che senza manutenzione anche un prodotto nuovo, nel tempo, tende a degenerare. Quindi è opportuno sempre constatare, personalmente o mediante tecnici specializzati, l’andamento della situazione per scongiurare il peggio in futuro.

Le cause tipiche di una compromissione quando la casa non è proprio usurata e non ci sono danni dovuti a deficit strutturali è l’umidità e quindi la presenza di acqua. Questo purtroppo è il problema con cui le famiglie devono combattere maggiormente. Ampliato poi da pesi eccessivi che non sono convalidati per quell’area, un esempio sono gli impianti troppo grandi.

Cosa fare per gestire il tutto? La prima soluzione è adottare una rete, questa determina immediata sicurezza e risolve il problema a breve termine. Chiaramente se c’è una causa specifica va modificata, quindi se l’umidità è troppa va gestita, se ci sono perdite devono essere sanate. Una questione plausibile per tutti è chi dovrà pagare? Se la casa è individuale, ovviamente la persona proprietaria dell’immobile, se è in affitto comunque il proprietario, se invece si trova in un edificio al 50% con il proprietario del piano di sopra.

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