Come aprire un negozio dell’usato, quali sono i requisiti e i costi iniziali

Ecco una mini guida con tutto quello che occorre sapere se si vuole aprire un negozio dell'usato nella propria città, quali requisiti bisogna avere, i vari passaggi burocratici e le spese da sostenere.

Se si è interessati a lanciarsi nel mondo del lavoro e della second hand economy potrebbe essere utile sapere come aprire un negozio dell’usato, l’iter non è complicato e anzi, ci si può riuscire abbastanza in fretta.

Di seguito andiamo a vedere per sommi capi come fare ad aprire un negozio di merce usata, quali sono i requisiti, cosa bisogna fare a livello fiscale e tutti i passaggi burocratici per poter finalmente mettersi a lavorare in questo campo.

Come aprire un negozio di seconda mano per far rivivere l’usato

Negli anni ’90 e nel primo ventennio dei Duemila in Italia sono nati come funghi, specialmente nelle grandi città, i franchising dell’usato erano una novità e rispondevano sia all’esigenza di chi voleva ricavare un po’ di denaro da oggetti che non usava più, sia da chi voleva acquistare oggetti a prezzi ridotti poiché di seconda mano. Poi sono arrivate le app di compravendita tra privati e i siti di oggetti usati e il mondo relativo a questo tipo di commercio è un po’ cambiato. Ad ogni modo ancora oggi è possibile aprire un negozio dell’usato. Vediamo come fare.

uomo prende un oggetto dallo scaffale di un negozio di seconda mano
Come aprire un negozio di seconda mano per far rivivere l’usato – designmag.it

La prima cosa importante è avere le idee chiare su quale tipologia di vendita realizzare, se in conto vendita o in compravendita. Nel primo caso il negoziante funge solo da tramite tra chi vende ed acquista, qui la merce, solo se realmente venduta, sarà pagata al 50% circa rispetto al prezzo di listino, altrimenti dopo 60 giorni sarà restituita al proprietario. Nel caso della compravendita tradizionale il negoziante si approvvigiona di merce pagandola in anticipo che se non vende dovrà tenere in magazzino.

I requisiti necessari per aprire un negozio di usato

Ovviamente il primo elemento da considerare sono le spese iniziali che caratterizzano questo tipo di investimento, si deve trovare un locale abbastanza grande per l’esposizione degli oggetti, che può essere locato e non necessariamente di proprietà. A ciò si aggiungono le spese operative e per i servizi. Si stima che i costi possano andare da 15mila a 50mila euro.

Che sia un negozio di usato di antiquariato o un mercatino dell’usato in franchising occorre prima di tutto aprire una Partita Iva con uno o più codici Ateco, che sono:

  • 47.79.10 Commercio al dettaglio di libri di seconda mano
  • 47.79.20 Commercio al dettaglio di mobili usati e oggetti di antiquariato
  • 47.79.30 Commercio al dettaglio di indumenti e altri oggetti usati
  • 47.79.40 Case d’asta al dettaglio (escluse aste via internet)

I codici variano a seconda se si tratti di vendita di abiti, calzature e accessori di moda, oggetti vintage, articoli per la casa o mobili, giocattoli o pezzi di collezionismo. Una volta aperta la Partita Iva si procede con l’iscrizione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio e si apre la posizione all’INPS e all’INAIL, quindi si comunica al Comune l’inizio dell’attività con la SCIA anche perché bisogna chiedere il permesso di esporre una eventuale insegna nel negozio che ovviamente deve essere agibile ed avere tutti i permessi per quanto riguarda igiene e sicurezza.

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