Collaudo di un immobile: di cosa si tratta e perché è importante farlo

Il collaudo di un immobile rappresenta un passaggio fondamentale, sebbene talvolta venga ignorata la sua importanza. Ecco di cosa si tratta.

La costruzione, o ristrutturazione, di un immobile si lega ad una serie di normative che devono essere rispettate per garantirne la conformità. Il collaudo tecnico, in tale ottica, è un passaggio fondamentale da non tralasciare assolutamente. Questo rientra tra gli ultimi step e, in certi casi, la sua importanza potrebbe essere sottovalutata commettendo un grandissimo errore.

L’obiettivo principale del collaudo tecnico è fornire un accertamento della sicurezza dell’immobile, garantendo che l’opera realizzata si attenga ai progetti presentati e alla normativa in vigore. È centrale che i lavori si siano svolti nel rispetto delle regole del Comune di riferimento e degli enti regolatori affinché sia considerato conforme.

Ad effettuare il collaudo devono essere dei tecnici abilitati (ingegneri, geometri, o architetti) che risultino iscritti ai propri albi da almeno 5 o 10 anni, in base alla verifica con cui bisogna procedere. Esistono due tipologie di collaudo diverse: quello statico (per verificare che l’immobile sia stabile) e quello tecnico-amministrativo (che ha lo scopo di assicurare l’osservanza dei principi tecnici e amministrativi durante l’attuazione dell’opera).

Collaudo di un immobile, in cosa consiste e quali rischi si corrono se non viene fatto

Come spiegato poc’anzi, la costruzione o ristrutturazione di un’immobile richiede che vengano rispettate le norme vigenti. Il collaudo tecnico ha, dunque, un ruolo fondamentale permettendo di effettuare una verifica della conformità della struttura. Nel momento in cui la procedura non dovesse essere messa in atto, il rischio è di incappare in sanzioni amministrative che comportano il blocco all’uso dell’immobile per inagibilità (o inabitabilità).

Modello casa, casco
Collaudo di un immobile, in cosa consiste e quali rischi si corrono se non viene fatto – designmag.it

In questi casi, a doversi assumere le responsabilità potrebbero essere più soggetti. Innanzitutto, il costruttore ha l’obbligo di assicurarsi che la costruzione dell’immobile avvenga nel rispetto della normativa. Allo stesso modo, il proprietario deve controllare che le pratiche amministrative (tra cui rientra il collaudo) siano attuate.

Come previsto dall’art.75 del d.P.R. 380/2001, chi non si attiene alla procedura in questione può essere “punito con l’arresto fini a un mese o con l’ammenda da 103 euro a 1032 euro”. Il proprietario potrebbe, inoltre, essere impossibilitato a vendere o affittare l’immobile. Per la stipula dei contratti di compravendita, infatti, è necessario che sia attestata la conformità dell’opera.

Ad ogni modo, esiste sempre la possibilità di regolarizzare la propria situazione tramite un collaudo tardivo, a patto che la struttura sia stata costruita attenendosi alla normativa vigente durante i lavori. Nel caso in cui il collaudo non sia stato svolto per via di un errore amministrativo, il proprietario può venirne a capo affidandosi al Comune o agli enti responsabili. Negli altri casi, invece, bisognerà effettuare un adeguamento dell’immobile alle norme in vigore: potrebbero essere necessari, dunque, ulteriori lavori.

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