Cointestare casa si può, ma quanto costa? La verità poco conosciuta che risolve molti problemi

Vuoi procedere con la cointestazione della casa? Quanto costa e cos’altro occorre necessariamente sapere.

Il cittadino è chiamato ad analizzare ogni azione burocratica nel dettaglio. La legge vincola i soggetti coinvolti. In merito alla cointestazione della casa, esistono una serie di punti da tenere in considerazione. Questi influenzano il costo finale dell’abitazione, soprattutto nel merito dell’imposta di registro, tassa che garantisce la remunerazione dello Stato Italiano e consegue l’ufficializzazione dell’atto di vendita o donazione.

Cointestare della casa, tutto quello che occorre sapere

Prima di palesare i costi di tale scelta, occorre chiarire alcuni punti fondamentali. In primo luogo, la procedura per cointestare un’abitazione può applicarsi in due modi diversi: attraverso la partecipazione diretta oppure tramite atto successivo. Questo si riferisce al coinvolgimento di ambedue i conviventi, il quale può verificarsi in concomitanza all’acquisto del bene o successivamente. La divisione della proprietà potrà poi succedere ad un atto di donazione oppure di vendita in piena regola.

Contratto notarile
Cointestare della casa, tutto quello che occorre sapere – foto: canva – designmag.it

Esiste poi un’ultima ipotesi, riguardante un atto precedente: per esempio, laddove il proprietario di un immobile dovesse convolare a nozze e stabilire la comunione dei beni, qualsiasi proprietà risulterà cointestata al 50% (eccezione per quanto concerne l’articolo 179 del Codice Civile). Ovviamente, come per ogni questione burocratica, anche la decisione di cointestare la casa può implicare vantaggi e svantaggi.

Tra i primi, ci riferiamo soprattutto ad una questione economica. La cointestazione prevede la spartizione equa delle spese, che vanno dalla manutenzione, alle bollette, agli oneri notarili, fino ad arrivare alle tasse. Inoltre, se sussiste un legame di parentela, in seguito alla morte di uno dei due coinquilini le spese di successione risulteranno ridotte, senza passaggi di proprietà. Veniamo quindi agli svantaggi.

Sicuramente, tra questi figurano possibili disaccordi sull’utilizzo del bene. Esempio: uno dei due vuole mettere l’abitazione in affitto e l’altro no, con la cointestazione hanno entrambi diritto che vengano rispettate le loro volontà e dunque questo potrebbe diventare un problema non indifferente. Il medesimo discorso vale per il rischio di pignoramento, anche la parte non coinvolta verrebbe privata del bene.

Una volta chiarite le possibili conseguenze della cointestazione di una casa, indichiamo i costi: se l’immobile è stato venduto, l’imposta di registro (tassa dovuta allo Stato) corrisponde al 2% del valore castale della prima casa e del 9% della seconda. Il valore cambia in caso di donazione tra parenti: tra genitori, figli e coniugi l’imposta di registro raggiunge il 4%, tra fratelli l’aliquota è del 6%, medesimo valore tra i parenti fino al quarto grado.

 

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