Lo Stato ha previsto degli aiuti per chi abita in una residenza in affitto, scopriamo assiemi quali sono queste agevolazioni.
L’inflazione ha colpito anche il settore dell’immobiliare, specialmente per quanto riguarda gli affitti. Ogni giorno si sente parlare dei prezzi degli affitti alle stelle, inaccessibili e arrivati a toccare dei costi allucinanti che, con gli stipendi in circolazione, non possiamo permetterci. Purtroppo, in Italia, stiamo vivendo in un momento di crisi, dove il salario predisposto da diversi luoghi di lavoro, non riesce a coprire le spese di affitto e degli extra.
Ci siamo chiesti se esistono degli aiuti, da parte dello Stato, per tutti coloro che vivono in affitto, dal momento che, per chi paga un mutuo di una casa in vendita, c’è la possibilità di interrompere il pagamento, in caso di difficoltà economica e finanziaria. Per nostra fortuna, lo Stato aiuta anche chi non è proprietario dell’immobile in cui abita, dunque chi vive in affitto. Quest’anno, è stata rinnovata un’agevolazione per chi non riesce a pagare la locazione di affitto; andiamo a vedere di cosa si tratta.
Esistono diverse agevolazioni per chi vive in affitto, le quali dipendono dalla condizione in cui ci si trova, dunque se si è subito uno sfratto, se non si hanno le risorse economiche per pagare la locazione e via dicendo. In base ad ogni circostanza, c’è un modo in cui si può agire, da conoscere assolutamente, così da essere informati per quanto riguarda questo settore, ma soprattutto se dovesse servire a noi stessi, ad amici e familiari.
Incominciamo dall’integrazione al canone di locazione, un aiuto rinnovato proprio quest’anno, erogato nel caso ci fossero dei gravi problemi per cui una persona, o una famiglia, non riesca a pagare il prezzo dovuto per il canone di affitto. Tuttavia, per usufruirne, bisogna rientrare in determinati requisiti, riguardanti i limiti ISEE previsti dalla normativa.
Questo contributo economico è destinato a coloro che sono vittime della morosità incolpevole, ovvero chi non riesce a pagare l’affitto per mancanza di fondi economici, e non perché non ha voglia di farlo. Lo Stato lo eroga alle famiglie in difficoltà, fino ad esaurimento fondi, ciò rientra nella legislazione del decreto anti sfratti.
Tuttavia, il fondo per il contributo di affitto, non è presente in tutti i comuni, ma solo in quelli in cui il prezzo di locazione di affitto è davvero alto e sono presenti problematiche legate alla tensione abitativa. Per accedere al fondo di morosità incolpevole, il cittadino deve rientrare in una situazione economica davvero disagiata, con un ISEE pari o minore a 26.000 euro annui.
Esistono delle gravi cause, in cui rientrano determinate persone, per le quali si può richiedere il contributo affitto, tra cui: licenziamento, riduzione dell’orario e dunque dello stipendio lavorativo, cassa integrazione, scadenza del contratto a tempo determinato, cessazione dell’attività lavorativa non a causa del lavoratore, infortunio o decesso di un componente del nucleo familiare che contribuiva al reddito.