Il risparmio non sempre va a braccetto con la salute. Gli esperti ci avvertono dei rischi che corriamo con questi oggetti.
Siamo nell’epoca dove la sostenibilità è al centro dell’attenzione, dove riciclare e non sprecare è diventato una sorta di mantra nella società del consumismo. Ad aggiungersi a questa politica è anche il concetto di risparmio, ossia acquistare un prodotto di nostro interesse al prezzo più basso sul mercato.
Tutte etiche condivisibili, se non fosse che a lato pratico rischiamo di perderci in un bicchier d’acqua. In questo caso parliamo dei prodotti che troviamo all’interno dei mercatini dell’usato; quelli che, volente o nolente, hanno sempre un gran fascino. E no, in questa categoria, non sono esenti nemmeno i prodotti acquistati su Vinted.
Tuttavia, non è tutto oro ciò che luccica e a mostrarci la verità meno visibile ad occhio nudo sono stati gli esperti che avvertono una popolazione di consumatori sempre più disattenta. Lo scopo, in questo caso, non è sicuramente quello di disincentivare l’acquisto dell’usato; bensì di essere consapevoli di ciò a cui si va incontro se non vi è la giusta accortezza dopo l’acquisto.
Agenti patogeni sui tessuti usati: come proteggersi dopo l’acquisto
Acquistare vestiti, così come borse e scarpe, poltrone e cuscini, può sembrare una mossa vantaggiosa, sia per il portafoglio che per l’ambiente, ma se non trattati correttamente, specialmente gli indumenti, possono diventare veicoli di batteri e germi. In effetti, come spiegano gli esperti, i vestiti usati possono ospitare una serie di agenti patogeni, come E. coli, batteri responsabili di gravi infezioni intestinali, e Staphylococcus aureus, che può causare infezioni cutanee anche molto gravi. Ma non solo.
Non sono da escludere nemmeno funghi, come quelli responsabili del piede d’atleta o della tigna, che possono prosperare in ambienti umidi e poco ventilati, come quelli in cui spesso si trovano i vestiti usati.
Questi patogeni non sono sempre visibili e, se non adeguatamente trattati, possono essere una fonte di rischio per la salute. Il problema non è solo legato a capi di abbigliamento che potrebbero essere stati a contatto con superfici infette, ma anche a quelli che sono stati riposti in ambienti non igienizzati o non correttamente conservati.
La soluzione? Un semplice ma fondamentale accorgimento: lavare sempre i vestiti prima di indossarli. Non basta un semplice lavaggio in lavatrice; gli esperti suggeriscono di usare detergenti efficaci, e di impostare una temperatura alta (almeno 60°C) per eliminare qualsiasi traccia di batteri o funghi. Alcuni suggeriscono anche l’uso di disinfettanti specifici per i tessuti o sbiancanti alternativi alla candeggina, che possono dare una protezione in più, soprattutto quando si tratta di capi particolarmente delicati o di dubbia provenienza.