In che misura i debiti possono mettere a rischio la sicurezza abitativa? E quali differenze ci sono tra debiti con il Fisco e quelli con i privati? Cerchiamo di capire le novità del nuovo anno.
Quando si accumulano debiti può capitare di arrivare al punto che la somma sia così alta da mettere a rischio anche la sicurezza abitativa. Che vuol dire questo? Che la fase del pignoramento può andare a colpire anche la casa.
Da sempre si tende a credere all’esistenza di un diritto alla casa che rende impignorabile l’immobile in cui si risiede, in realtà però è importante sapere che non è propriamente così. Di fatto la legge permette di pignorare gli immobili anche nel caso questo siano prima casa; di certo parliamo di una estrema ratio, ma non di un’ipotesi impossibile.
Come capire allora se e quando la propria casa è a rischio pignoramento? Molto dipende dal tipo di debito e soprattutto con il soggetto con cui questo debito è contratto. Importanti però sono anche le sentenze in questo senso.
In linea generale, la legge prevede che: se l’ente creditore è il Fisco e cioè l’Agenzia delle Entrate e Riscossione allora ci sono maggiori tutele per il debitore, di fatto esistono una serie di condizioni per cui la prima casa non può essere pignorata.
Quando il creditore, però, è un soggetto privato (esempio le banche) le tutele per il debitore spariscono. Al contrario l’ente ha il diritto di recuperare quanto gli spetta, per cui questo può intaccare anche la prima casa senza particolari limiti -come può essere la presenza di un minore o di una persona con disabilità. Di fatto in questo caso l’ente può portare avanti tutte le azioni che ritiene necessarie per rientrare del debito.
Come si può bloccare il pignoramento della prima casa se il creditore è l’Agenzia delle Entrate? Devono sussistere diverse condizioni; la prima è che appunto sia il Fisco l’ente creditore, inoltre l’immobile deve essere l’unica proprietà abitativa posseduta dal debitore e non deve appartenere alle categorie catastali di lusso (cioè A/8 e A/9).
Il debitore deve risiedere nell’immobile, il debito deve essere inferiore a 120 mila euro così come il valore dell’immobile posseduto deve essere inferiore a questa cifra. Inoltre, per debiti tra i 20 e 120mila euro l’AdER può solo iscrivere un’ipoteca sull’immobile.
Fondamentali però sono anche alcune sentenze della Corte di Cassazione in merito all’impignorabilità della prima casa in relazione al creditore privato. In una pronuncia del 2023, la Suprema Corte ha stabilito che in presenza di clausole vessatorie nei contratti bancari, il debitore può opporsi al pignoramento dell’immobile anche dopo un lungo periodo. Si riconosce cioè al debitore il diritto di contestare la legittimità del credito.