Vediamo quali sono le regole per la cessione del credito 2023 per quanto riguarda i bonus casa, cioè i bonus edilizi, secondo il testo del decreto Aiuti quater, approvato lo scorso 12 gennaio. Questo strumento consente di monetizzare le detrazioni fiscali legate ai lavori di ristrutturazione e si affianca allo sconto in fattura. Ma attenzione, vale solo per i lavori precedenti al DL 11 del 16 febbraio 2023, testo che ha determinato lo stop della cessione del credito per i nuovi lavori successivi a tale data.
Infatti il nuovo decreto legge ha modificato la disciplina che riguarda la cessione dei crediti d’imposta relativi alle spese per gli interventi di recupero patrimonio edilizio e efficienza energetica. Quindi per il superbonus 110%, interventi antisismici, impianti fotovoltaici, per esempio.
Come sappiamo, il contribuente che decide di eseguire dei lavori di ristrutturazione della casa, o per l’efficientamento energetico della casa può usufruire della detrazione fiscale sulla dichiarazione dei redditi. Questo consente di pagare meno tasse. Oppure può godere dello sconto in fattura, deciso insieme alla ditta che esegue i lavori. Infine può cedere il beneficio fiscale maturato a un terzo soggetto.
La cessione del credito è di fatto un contratto con cui il soggetto cedente trasferisce il diritto di credito ad un cessionario che acquista ad un prezzo, in seguito può riscuotere la cifra cioè il ceduto.
Quindi, la cessione del credito consente di ottenere subito i soldi necessari ai lavori o per godere di un mutuo. Per evitare le frodi, sono state introdotte delle regole più stringenti. Le cessioni possibili sono diventate 5:
Le banche possono cedere il credito ai propri correntisti, sia nel caso di imprese, sia nel caso di professionisti. Oltre alle banche possono cedere il credito anche le Sgm (Società di gestione multipla) e le Sim (Società di intermediazione Mobiliare). Oltre alle Sicav (Società di Investimento a Capitale Variabile) e alle Sicaf (Società di investimento a Capitale Fisso).
Il credito è tracciabile tramite un codice identificativo dall’Agenzia delle entrate.
Occorre sempre dare comunicazione all’Agenzia delle Entrate dell’opzione scelta per sfruttare il bonus edilizio, sia per la cessione del credito che per lo sconto in fattura.
La comunicazione va fatta online nell’area riservata sul sito dell’Agenzia delle Entrate, entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello in cui sono state sostenute le spese.
La novità è che le banche non hanno l’obbligo di verificare che la comunicazione della prima cessione o dello sconto in fattura è stata fatta dopo il 1° maggio 2022.