C’è un punto del bagno che nessuno pulisce, lì si annidano germi e batteri: è disgustoso, intervieni immediatamente

Nel bagno di casa c’è un punto dimenticato durante le operazioni di pulizia che rischia di diventare un covo di germi e batteri.

Dici pulizia del bagno e subito pensi alla tazza del wc e alle pareti circostanti. Il pensiero va subito lì, come è ovvio che sia così. Peccato che così facendo però si trascurino spesso e volentieri altri punti del locale dove si annida un numero impressionante di germi e batteri. Pensiamo ad esempio al rubinetto o alla parte inferiore dei lavandini, veri ricettacoli di sporcizia.

O ancora: anche nelle spugne o nei pouff per la doccia rimane intrappolato un bel po’ di sporco. Non parliamo di altri oggetti normalmente presenti in ogni bagno come gli asciugamani, che provvedono a fornire materiale organico, calore e umidità ovvero gli elementi ideali per la proliferazione dei batteri.

E che dire degli spazzolini da denti, spesso e volentieri lasciati senza alcuna protezione a portata dalle particelle d’acqua dello sciacquone (che possono fluttuare nell’aria fino a sei metri di distanza)? Eppure c’è un punto del bagno ancora più trascurato di questi in grado di dare alloggio a colonie di germi e batteri.

Il punto del bagno di casa che nessuno pulisce

Scommetto che in pochi di noi hanno mai pensato di dover dare una bella pulita alla ventola del bagno. Si tratta di uno strumento prezioso per la sua capacità di far circolare l’aria nel bagno, riducendo così il tasso di umidità e aiutandoci a prevenire la formazione di muffe e cattivo odore. Ma proprio il suo continuo lavoro porta ad accumulare nel tempo sporcizia, polvere e residui.

Il punto del bagno che nessuno pulisce mai
In bagno non dimentichiamo di pulire la ventola – designmag.it

C’è poco da fare insomma: occorre intervenire con una certa regolarità per pulire la ventola. Una pulizia approfondita della ventola andrebbe fatta almeno due volte all’anno, circa una ogni sei mesi. Ma se il bagno è spesso in contatto con la polvere la frequenza della pulizia andrebbe aumentata anche a 3-4 mesi. Come pulire la ventola? Dopo aver spento l’alimentazione elettrica della ventola dovremo prima di tutto provvedere a rimuovere il coperchio.

A questo punto potremo dare il via all’operazione pulizia che partirà proprio dal coperchio, da pulire con acqua tiepida e un detergente delicato. Una spazzola morbida o un vecchio spazzolino andranno bene per rimuovere dalle fessure lo sporco più persistente. Successivamente passeremo alla pulizia della ventola (un piccolo aspirapolvere con ugello sottile è l’ideale), senza dimenticare di pulire le pale dell’apparecchio con un panno umido.

Varrà la pena di dedicare del tempo anche al motore della ventola e alle altre parti interne (senza usare acqua e detergenti per non compromettere irreparabilmente il motore elettrico, meglio impiegare un pennello morbido o dell’aria compressa per levare la polvere). Infine dovremo rimontare tutto assicurandoci che ogni componente della ventola sia perfettamente asciutto.

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