Case Green: Il Governo anticipa la stangata e devi trovare subito i 50.000 euro per i lavori

La direttiva case green è già entrata in vigore, ma le scadenze previste hanno subito un “taglio” da parte del Governo italiano.

Si avvicinano le scadenze entro cui tutti gli edifici residenziali e pubblici dovranno diventare più sostenibili, e questo significa che famiglie, imprese e realtà pubbliche dovranno mettere mano al portafogli. La direttiva UE n. 2024/1275, cosiddetta direttiva case green, è stata contestata solamente dall’Italia e dall’Ungheria, ma a niente sono valsi questi pareri contrari. Adesso, in barba alla iniziale diffidenza annunciata proprio dal Governo Meloni, sembra che l’Italia voglia “arrivare prima” degli altri Stati Membri al raggiungimento degli obiettivi.

“Unendo i puntini”, come si usa dire, possiamo facilmente comprendere che ormai le spese per ristrutturare la casa non sono più rimandabili, come invece molti italiani avevano sperato. In sostanza, Meloni aveva già annunciato che dal 1 gennaio 2025 molti dei bonus edilizi sarebbero scomparsi; al contempo, le normative UE prevedono lo stop agli incentivi per le caldaie a gas per la medesima data. Questo si traduce di fatto in un “invito” a effettuare i lavori di ristrutturazione molto prima del previsto, e non è tutto.

Casa green, quanto mi costi? Ecco la spesa a cui andranno incontro gli italiani – in brevissimo tempo

Come accennato poco sopra, le scadenze per la trasformazione degli edifici in “case green” sono sempre più stringenti, e il Governo italiano sembra abbia il desiderio di “spingere l’acceleratore”. Già l’anno prossimo non ci saranno più determinati bonus edilizi e in più entro il 2026 ogni Stato dovrà presentare il proprio “piano nazionale di ristrutturazione degli edifici”.

quanto costa ristrutturare la casa per renderla sostenibile
Le spese per rendere una casa green saranno molto alte per tutti – Designmag.it

La notizia sconcertante è che gli Stati hanno ampia libertà su come redigere e mettere in atto questo piano; lo scopo è di rendere tutte le case più efficienti dal punto di vista energetico, con un miglioramento di almeno il 16% entro il 2030, del 26% entro il 2033 fino ad arrivare alle emissioni zero nel 2050.

Gli Stati membri potranno scegliere gli edifici da prendere di mira e le misure da adottare, a condizione che il 55% della riduzione energetica sia ottenuta tramite la ristrutturazione degli edifici meno efficienti.

In questa affermazione risulta evidente l’obbligo che i cittadini italiani si troveranno a dover onorare, in quanto le singole amministrazioni comunali provvederanno a effettuare i lavorio presumibilmente con le risorse del PNNR se non con quelle ottenute dalle tasse dei cittadini stessi.

Una famiglia, in media, dovrà spendere almeno 50 mila euro per rendere la casa green, una cifra che non tutti possono permettersi, e dunque iene da chiedersi cosa inventerà il Governo per aiutare i cittadini italiani a trovare le risorse. La speranza è che in questa “corsa” alla sostenibilità la politica trovi un modo per rendere la transizione ecologica meno traumatica possibile.

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