Le famose case a 1 euro ormai sono all’ordine del giorno, ma qual è nello specifico il loro utilizzo? Facciamo una volta per tutte maggiore chiarezza.
Se fino a soli dieci anni fa comprare casa con un solo euro poteva sembrare una barzelletta, ad oggi non solo ciò è assolutamente vero, ma risulta possibile farlo. Sappiamo molto bene come e quanto sia difficile poter ottenere un mutuo oggigiorno, specialmente per quelle famiglie che non solo devono mantenere i figli, ma devono sostenere spese legate al cibo, alle utenze domestiche, alle spese scolastiche con un solo stipendio. Uno scenario che purtroppo vede sempre maggiore leva nel nostro Paese.
In un contesto simile, si affacciano tra l’altro tutti gli immobili vecchi e antichi, specialmente nei borghi di paesi purtroppo sfollati e in via di estinzione. Qualche anno fa per la prima volta, quindi, si sentì parlare dell’acquisto di una casa con un solo euro. Tutto vero o mossa di marketing con a posteriori problematiche? Niente di tutto questo. Effettivamente l’acquisto di un immobile può avvenire davvero con un singolo euro, ma c’è una serie di clausole non indifferenti che bisogna rispettare o si rischia di perdere l’affare. Scopriamo quindi l’utilizzo dei suddetti immobili e come rendere l’acquisto stesso vincente.
Come funziona il meccanismo delle famose case a 1 euro: guida al reale utilizzo
Come accennato, pertanto, l’acquisto di una casa per un singolo euro è realtà, nessuna frode o problematica a posteriori. Ovviamente chi sceglie di farlo saprà con ogni probabilità che questo gesto comporterà diversi sborsi economici e bisogna capire il motivo, innanzitutto. Le case a 1 euro appartengono a progetti comunali e territoriali con lo scopo di riqualificare un determinato borgo o paese colpito dallo sfollamento.
Sono case antiche, il più delle volte abbandonate nel corso degli anni e rientrate di diritto tra le proprietà comunali. Il progetto è quindi molto interessante, specialmente per i giovani che sono alla ricerca della loro prima casa e sono disposti ad investire in un format fresco e divertente. Troviamo tuttavia alcune piccole ‘magagne‘, per definirle così che potrebbero farci perdere il diritto dell’immobile acquistato.
Prima di tutto, le case a 1 euro hanno lo scopo principale di ripopolare quello specifico territorio, pertanto chi ne acquista una dovrà necessariamente spostare la propria residenza al suo interno e viverci regolarmente. Questa però non è clausola predefinita poiché alcuni comuni decidono di venderle per poter riqualificare architettonicamente parlando il territorio. In questa occasione, quindi, queste tipologie di immobili possono essere sfruttate anche per un ritorno economico importante, vedi la trasformazione in strutture alberghiere, ristorative e/o entrambe, che farebbero molto bene alla mancanza di turismo del luogo.
Bisogna poi rispettare a dovere le tempistiche dettate dalla tipologia del contratto di vendita, solitamente la ristrutturazione deve essere totale, avviata entro i tre mesi dall’acquisto e terminare ad un massimo di trentasei. Laddove sia richiesto dovranno essere rispettate norme riguardante la facciata o il rispetto dello stabile in termini storici. Quindi l’acquisto di una casa a 1 euro potrebbe diventare un vero affare o al contrario uno sborso economico considerevole. Per farla breve, a scopo abitativo possiamo parlare dai 10.000 ai 30.000 euro, per altre strutture arrivare sino ai 100.000.
Il percorso migliore è quindi quello di osservare di presenza l’immobile, richiedere un preventivo che possa quantomeno farci avere una panoramica generale di spesa e vagliare più comuni, trovando la casa a 1 euro più affine alle nostre esigenze. Sul sito del proprio comune d’appartenenza sarà possibile consultare il bando e tutte le reali possibilità.
