Casa venduta all’asta: cosa succede all’affittuario? La risposta non è scontata

Sono sempre di più le case che finiscono all’asta. Ma cosa succede agli eventuali inquilini? La risposta vi stupirà.

In tempi di rialzi aumentano non solo le rate dei mutui ma pure gli immobili che finiscono all’asta. Cosa succede agli eventuali inquilini di una casa pignorata e venduta all’asta? In questo articolo vi spieghiamo cosa dice la vigente normativa in materia.

La Banca Centrale europea- nel disperato tentativo di contrastare l’inflazione- continua ad aumentare i tassi di interesse. L’ultimo incremento si è registrato proprio alla fine di luglio e ha fatto salire i tassi al 4,25%, la percentuale più alta dal 2008. Tassi di interesse più alti comportano rate dei mutui che salgono: dal 2022 ad oggi una persona paga circa il 44% in più ogni mese.

Casa all’asta: ecco cosa succede agli inquilini

Va da sé che molte famiglie non ce la fanno e si vedono pignorare la casa. Dopo che l’immobile è stato pignorato viene messo all’asta e solo nella remota ipotesi in cui non venga venduto nemmeno dopo quattro aste, allora torna al proprietario. Ma è un’ipotesi che non si verifica praticamente mai visto che all’asta i prezzi si riducono sensibilmente. Molti degli immobili che finiscono all’asta non sono prime abitazioni ma seconde case affittate. Che succede agli inquilini dopo il pignoramento?

Il numero delle case finite all’asta nell’ultimo anno è aumentato in parallelo all’aumento delle rate mensili dei mutui. Ma cosa succede se l’immobile pignorato era abitato da degli inquilini? Costoro dovranno lasciare la casa prima della fine del contratto? La vigente normativa in materia non lascia dubbi.

Case all'asta e inquilini
Ecco cosa succede agli inquilini se la casa viene pignorata Designmag.it

Se il contratto di affitto è stato regolarmente registrato all’Agenzia delle entrate prima della data ufficiale del pignoramento dell’immobile, allora gli inquilini possono continuare ad abitare nella casa. Il nuovo proprietario dovrà rispettare il contratto e non potrà mandarli via. Non potrà neppure aumentare il canone di affitto stabilito.

Pertanto il pignoramento non danneggerà in alcun modo gli inquilini purché sussistano queste due condizioni:

  • Il contratto di locazione deve essere stato firmato prima del pignoramento;
  • Il contratto deve essere stato regolarmente registrato presso l’Agenzia delle entrate.

In caso di semplici accordi verbali, invece, gli inquilini non avranno nessuna tutela e il nuovo proprietario potrà decidere di mandarli via. Per questa ragione gli inquilini non dovrebbero mai accettare contratti non registrati perché allora non potranno appellarsi a nessuna legge.

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha anche stabilito che, nel caso in cui proprietario e inquilino, avessero firmato due contratti di cui uno solo registrato presso l’Agenzia delle entrate, solo quest’ultimo sarà ritenuto valido ai fini legali. Dunque qualora nel contratto non registrato fosse stato stabilito un canone mensile più alto, l’inquilino potrà non pagarlo e nessuno potrà mandarlo via dalla casa.

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