Gli acquisti di immobili tramite aste giudiziarie possono risultare particolarmente vantaggiosi: ecco come partecipare e quanto si può risparmiare.
Le aste giudiziarie propongono con regolarità e frequenza unità immobiliari. Nella maggior parte dei casi si tratta di immobili datati, di valore contenuto, ed in altri invece di abitazioni edificate di recente andate all’asta per i motivi più disparati, tra cui uno dei più comuni è la sopraggiunta impossibilità da parte del proprietario di onorare il debito contratto con l’istituto di credito per acquistarla.
Rispetto al valore di mercato, i prezzi degli immobili proposti attraverso le aste giudiziarie sono particolarmente convenienti, ribassati in rispetto ed ottemperanza delle norme del Codice di Procedura Civile che disciplinano la materia. Il deprezzamento quasi sempre risulta assai svantaggioso sia per il debitore sia per il creditore; al contempo e d’altro canto, risulta assai vantaggioso per il nuovo acquirente.
Ma come funzionano le aste giudiziarie? E come è possibile partecipare? E ancora: quali sono i metodi più efficaci per avanzare le offerte giuste al fine di risparmiare effettivamente sull’acquisto dell’immobile? Ebbene, proviamo a scoprirlo insieme considerando uno studio di confronto recentemente pubblicato su Il Sole 24 Ore.
Le possibilità di risparmio tramite asta e come partecipare
Lo studio è stato realizzato dalla fintech Reviva, società specializzata sulle aste immobiliari, ed è stato condotto per confronto, ovvero rapportando i prezzi degli immobili in base al mercato attuale ai prezzi degli immobili proposti attraverso le aste giudiziarie. Risultato: in media gli immobili all’asta subiscono un deprezzamento pari a circa i due terzi del loro valore sul mercato immobiliare.
Nello specifico, se nel mercato immobiliare un metro quadro costa mediamente quasi 2.000 Euro (1970,00 Euro per l’esattezza), lo stesso metro quadro all’asta costa circa 700 Euro. In base alla procedura, il tribunale fa eseguire una stima dell’immobile e dunque determina la cosiddetta base d’asta, a partire dalla quale è possibile avanzare le offerte.
Il metodo più frequente applicato nelle aste è quello della vendita senza incanto, ovvero di un deposito in busta chiusa e segreta delle offerte di acquisto senza udienza pubblica e, in generale, chiunque può avanzarne una. Quindi il giudice, dopo averle valutate, sceglie la migliore ed aggiudica il bene. Se però le offerte non pervengono, è possibile effettuare fino a quattro tentativi di vendita, falliti i quali il prezzo dell’immobile deve essere inferiore al precedente fino al limite della metà del suo valore. Ed ecco perché le aste deserte sono quasi una norma: proprio per far sì che il prezzo scenda ulteriormente, come dicevamo senz’altro a vantaggio del nuovo acquirente ma a svantaggio – particolarmente significativo – tanto per il creditore quanto per il debitore.