Sai come funziona la casa in usufrutto? Non tutti conoscono i diritti e i doveri di questa possibilità: ecco cosa non sapevi.
Affittare o comprare una casa è una spesa molto grande. Non tutti sono pronti a compiere questo passo, che per alcuni può essere anche difficile da portare avanti. Quello che occorre è cercare di conoscere le leggi italiane sugli affitti, sulle compravendite e sui costi delle abitazioni. Anche possedere le case altrui, a volte, richiede una discreta conoscenza delle leggi in Italia.
Una di queste leggi è l’usufrutto. Si tratta di un diritto normato dall’art 981 c.c che permette al titolare di concedere la proprietà del suo immobile ad un altro soggetto. L’usufruttuario ottiene il permesso di appartamento e può utilizzarlo come se fosse suo. L’unico limite è che la persona non ha il permesso di cambiare la destinazione d’uso dell’alloggio. Ma che cosa dobbiamo sapere sulla casa in usufrutto? Vediamo di capire come funziona il diritto.
Come abbiamo detto prima viene riconosciuto l’usufruttario nel rispetto della destinazione economica e delle limitazioni imposte dalla legge. Ciò significa che il proprietario dell’abitazione conserva sul bene la nuda proprietà, pertanto l’usufruttario non può trasmettere il suo permesso agli eredi. Il diritto di usufrutto si interrompe alla morte del titolare originale.
Se l’usufrutto spetta a più persone, il decesso del titolare permette di concentrare il diritto alle persone ancora in vita come usufrutto congiunto. Se dovesse avvenire la morte di ciascun usufruttario la quota si consoliderebbe in capo al nudo proprietario. E se l’usufrutto viene attribuito a una persona giuridica, la durata massima di questo diritto si estende a trent’anni.
Il proprietario, quindi, trasferisce il possesso dell’abitazione all’usufruttario mantenendo la proprietà della casa. Il titolare avrà sempre a disposizione il suo immobile, a meno che non decida di venderlo. La compravendita non elimina l’usufruttario dato che, colui o colei che acquisterà la casa, dovrà mantenere attivo l’usufrutto fino al termine del giorno della scadenza prefissato.
Quando arriverà quel momento il nuovo proprietario potrà decidere se accettare il nuovo usufrutto oppure recidere il contratto. Il titolare ha sempre la prima parola per quanto riguarda i suoi beni immobili, e non è possibile scegliere per lui che cosa fare in questo caso.